R3M

La misteriosa morte di Robert Johnson, l’uomo che “inventò” il Club dei 27

Robert Johnson è universalmente riconosciuto come uno degli esponenti più leggendari della musica blues, nonché come uno dei più importanti e influenti musicisti della storia della musica. Allo stesso tempo, per quanto si possa apprezzare la sua musica e amare il suo personaggio, si sa ben poco della sua biografia, poco documentata e ricoperta di impianti e documentazioni misteriose che sembrano acquisire più un alone leggendario che di mera realtà. Allo stesso tempo, la sua morte avvenuta in circostanze misteriose il 16 agosto del 1938 contribuisce ad arricchire quell’alone leggendario relativo alla sua figura, considerata universalmente come fondatrice del Club dei 27, dati gli anni in cui lo stesso statunitense ha trovato la morte. Vogliamo approfondire i misteri relativi alla morte dello stesso Robert Johnson all’interno del nostro articolo, considerando anche quella leggenda più che semplicemente celebre relativa al patto con il diavolo avvenuto da parte del chitarrista e cantautore statunitense.

Il patto con il Diavolo di Robert Johnson

La leggenda molto conosciuta e apprezzata relativa al patto con il diavolo da parte di Robert Johnson è carica di elementi leggendari e di narrazioni quasi fantascientifiche che si sono moltiplicate negli anni, e che hanno portato questa stessa realtà ad essere arricchita di numerosi particolari nel corso del tempo. A dire il vero, anche lo stesso Robert Johnson alimentò la stessa leggenda in un primo momento della sua carriera, quasi a voler acquisire un alone leggendario più che semplicemente tecnico e artistico. La leggenda in questione parla di un patto stretto con il diavolo, che ha portato lo statunitense a vendere la sua anima in cambio della capacità di suonare la chitarra come nessun altro musicista della storia della musica.

La leggenda è stata supportata da quei racconti che sono avvenuti da parte dei suoi contemporanei, che hanno parlato di un’abilità chitarristica certamente non elevata in un primo momento della sua carriera, e poi divenuta improvvisamente degna di invidia da parte di ogni musicista esistente. Il racconto in questione parlerebbe di un incontro, avvenuto allo scoccare della mezzanotte presso un crocevia isolato, tra Robert Johnson e un uomo misterioso, che gli avrebbe concesso un talento con la chitarra senza pari. La leggenda ufficiale, però, parla di un incontro avvenuto con certo Ike Zimmermann, bluesman che decise di essere suo maestro. Che si voglia parlare di diavolo o chi si voglia pensare alla figura di un maestro di chitarra, l’alone leggendario e misterioso sulla vicenda certamente resta ed è la caratterizzazione principale della vita e della figura di Robert Johnson.

La misteriosa morte di Robert Johnson avvenuta il 16 agosto del 1938

Ricca di mistero è stata anche la morte di Robert Johnson, avvenuta il 16 agosto del 1938 a soli 27 anni. Non si conoscono, ad oggi, le ragioni del decesso, per quanto esista un certificato di morte ufficiale che sia stato registrato all’Ufficio di Stato Civile di Jackson il 18 agosto. Questo stesso certificato, infatti, non riconosce una causa specifica del decesso, dal momento che nessun medico, di fatto, ha avuto modo di assistere Robert Johnson nell’ultimo momento della sua vita, né di prestargli cure nel momento di agonia.

Alcune testimonianze portano a considerare l’ipotesi secondo la quale Johnson sarebbe stato pugnalato, dal momento che lo stesso uomo aveva intrattenuto una storia con la moglie del gestore di un noto locale all’interno del quale suonava. Una narrazione simile ha portato a considerare, invece, la possibilità che lo stesso statunitense fosse stato avvelenato con una bottiglia di whisky, che gli fu servita senza tappo. Qualunque sia la ricostruzione ufficiale, sappiamo che Robert Johnson morì a seguito di due giorni di intensa agonia e soprattutto solitudine, come dichiarato da Greil Marcus: «Morì nel mistero: qualcuno ricorda che fu pugnalato, altri che fu avvelenato; che morì in ginocchio, sulle sue mani, abbaiando come un cane; che la sua morte aveva qualcosa a che fare con la magia nera.»

Articoli correlati

Condividi