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Iron Maiden: Quella volta che Bruce Dickinson inscenò la sua morte sul palco

“Duro lavoro, bravi ragazzi, sicurezza ed un ottimo management”; fu in questo modo che Dickinson sintetizzò le condizioni nelle quali verteva il gruppo nel corso di un’intervista radiofonica rilasciata anni addietro per Q104. In particolare, il leggendario frontman disse: “Quello con gli Iron Maiden divenne un lavoro regolare e ricco di sicurezze. La mia vita durante la militanza nel gruppo non era abbastanza secondo me, ero troppo giovane per accontentarmi.
Gli Iron Maiden divennero in men che non si dica una leggenda sul panorama Rock e Metal dei loro anni; per cui, il loro impatto sullo show business gli permise di raggiungere una stabilità economica particolarmente monotona, secondo Dickinson. Prima che la band annunciasse il loro Real Live Tour del 1993, Bruce decise di allontanarsi dal gruppo, alla ricerca di stimoli nuovi. Il cantante accettò di onorare lo spirito della band partecipando alle date estive della kermesse, prima di tuffarsi nella sua carriera da solista. L’ultimo Live di Bruce Dickinson con gli Iron Maiden divenne, a dir poco, magico.

Il formidabile ultimo live di Bruce Dickinson con gli Iron Maiden

L’ultimo live di Bruce Dickinson con gli Iron Maiden vide l’intera band intenta a regalare uno spettacolo indimenticabile ai propri spettatori. L’evento venne filmato ai Pinewood Studios di fronte ad una platea selezionata. Il mago Simon Drake fu l’ospite speciale della serata che introdusse la band prima di riapparire sul palco per alcuni intermezzi teatrali straordinari. I numeri di Drake strabiliarono il pubblico. Il mago si esibì sulle note dei classici senza tempo del gruppo.

La ciliegina sulla torta fu la morte inscenata di Bruce Dickinson che, durante Iron Maiden venne torturato prima che la mascotte del gruppo, Eddie, entrasse in scena per decapitare il mago e dare il colpo di grazia al cantante. In ogni caso, le atmosfere tessute durante l’ultimo live di Bruce Dickinson con gli Iron Maiden, non gli permisero di ricredersi riguardo il suo destino. Il cantante rilasciò due album da solista, Accident Of Birth e Chemical Wedding che non vennero acclamati dalla critica e dal pubblico come sperato. Anche i Maiden non vissero un periodo particolarmente proficuo con Blaze Blayer tra le loro file. La reunion della band nel 1999, quindi, fu una benedizione per l’artista e per la band.

 

 

 

 

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