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Le migliori canzoni che sono state pubblicate dopo la morte del loro artista

In alcune occasioni, nella storia della musica, le pubblicazioni di un artista sono avvenute dopo la sua morte. A causa di alcuni brani che sono stati realizzati prima di un tragico momento o di versioni che sono state rielaborate successivamente alla morte dell’artista stesso, ci si è ritrovati in più occasioni di fronte a pubblicazioni postume, che hanno, molto spesso, avuto portata emozionale altissima. Ma quali sono le migliori canzoni che sono state pubblicate dopo la morte del loro artista? Vale la pena prendere in considerazione le più emblematiche ed emozionanti, soprattutto se si considera il legame con la morte dell’artista stesso di cui vogliamo parlarvi.

B12

La prima tra le migliori canzoni che sono state pubblicate dopo la morte del loro artista è B12, brano pubblicato dai Grey Daze a seguito della morte di Chester Bennington. L’artista leader dei Linkin Park, che si è tolto la vita nel 2017 lasciando un tragico vuoto nella storia della musica, aveva autorizzato la sua prima formazione, per l’appunto quella dei Great Daze, a rielaborare e riqualificare alcuni brani che erano stati parte della prima discografia dell’artista statunitense. Per questo motivo, nel 2020, la formazione ha deciso di rilasciare B12, un brano incredibilmente emozionante, energico ed evocativo, scritto quando Chester aveva soltanto 12 anni. La canzone in sè risulta essere molto attrattiva, grazie ai versi rap molto veloci e al ritornello emblematico che si fa ascoltare in più di un’occasione.

Our Day Will Come

Altra canzone incredibilmente emozionante che è stata pubblicata dopo la morte della sua artista è Our day will come, brano pubblicato nel 2011 dopo la scomparsa, nello stesso anno, di Amy Winehouse, che ha perso la vita all’età di soli 27 anni per avvelenamento accidentale da alcool, così come riportato all’interno dei referti relativi al suo decesso. Il brano in questione risulta essere incredibilmente emozionante, oltre che ben strutturato dal punto di vista artistico e strumentale.

Tuttavia, la caratterizzazione principale di questa canzone è dettata dal suo significato, che si lega profondamente a quella inquietudine continua che Amy Winehouse provava nei confronti di tabloid e problemi personali. Il brano in sé riesce ad emergere per la sua portata reggae, che sa evocare emozioni in tutti i suoi ascoltatori.

When Bad Does Good

Se abbiamo parlato inizialmente di Chester Bennington, non possiamo che fare lo stesso nel riferirci al suo grande amico, Chris Cornell, che ha subito un tragico esito della sua vita, anch’egli per suicidio. Chris Cornell è morto il 18 maggio del 2017, mentre il brano When Bad does Good è stato pubblicato un anno dopo. La maggior parte dei brani postumi dello stesso statunitense è una semplice rimasterizzazione o mixaggio di canzoni già pubblicati dallo stesso.

In questo caso, invece, si tratta di una nuova canzone che era stata già pensata dallo stesso Chris Cornell e che, in qualche modo, si propone come celebre canto del cigno dello stesso artista. Il brano ha vinto un Grammy Awards nella categoria Best Rock performance nel 2019, grazie al suo testo e al suo significato. In virtù della portata gospel del brano, la canzone acquisisce anche una significazione maggiore nel ricordare l’artista statunitense che ci ha prematuramente lasciato.

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