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5 album degli anni ’60 che ogni Rocker dovrebbe ascoltare

Gli anni ’60 sono passati alla storia come il periodo storico in cui il Rock N’Roll si è affermato, definitivamente, come un genere immortale sul panorama socioculturale moderno. Sebbene gli albori del Rock vedano come protagonisti figure come quelle di Chuck Berry e Little Richard, che hanno vissuto il loro apice nel corso degli anni ’50, la celeberrima British Invasion è ciò che ha gettato, una volta per tutte, le fondamenta per le accezioni più moderne del genere. Fu in quel periodo, infatti, che la musica esplose come fenomeno di massa tra i giovani; vedendo milioni di ragazzi spinti dai propri beniamini ad intraprendere un percorso artistico, imbracciando uno strumento.

Per quanto gli anni ’60 siano stati fondamentali per delineare l’identikit del Rock nella sua forma definitiva, sappiamo benissimo che, in quel periodo, si stesse esplorando solo la punta dell’iceberg del genere. In quel torno di tempo, sembrò che anno dopo anno, gli artisti alzassero sempre di più l’asticella, rendendo il Rock il genere leggendario che è oggi. In quest’articolo, abbiamo deciso di celebrare quel periodo storico in cui, il mondo dell’arte, in generale, esplodeva in ogni sua sfaccettatura. Ritornando al Rock, esistono alcuni album che, crediamo ogni vero Rocker dovrebbe ascoltare almeno una volta nella vita, rilasciati proprio nei meravigliosi anni ’60.

5) Led Zeppelin – Led Zeppelin

Il tramonto degli anni ’60 vide le Rock Band britanniche intente a mescolare il loro sound con le influenze più sofferte del Blues del Delta. Questo, portò i gruppi ad esplorare spettri sonori completamente nuovi che, gradualmente, diedero vita a band leggendarie come quella dei Led Zeppelin. L’Hard Rock, di cui si affermarono come fautori, divenne il genere di maggior spicco sulla scena internazionale, grazie al profondo lirismo e alla ferocia compositiva. Sebbene l’iconica band di Jimmy Page abbia dimostrato di essere in costante crescita nel corso degli anni, il loro album di debutto rientra di diritto tra i dischi  che un vero Rocker dovrebbe assolutamente ascoltare, soprattutto per delineare un buon identikit del genere partendo dai suoi albori.

4) The Who – Tommy

In questa sede, ci risulta impossibile non citare la prima Rock Opera della storia. Con Tommy, Pete Townshend decise di mettere la firma su qualcosa che avrebbe immediatamente rivoluzionato il panorama musicale di quegli anni. Il decennio ’60, come detto, è stato uno dei periodi storici più ferventi per la musica; questo comportò la nascita di una certa competizione nell’industria. Quando i vertici delle case discografiche compresero il potenziale delle Rock Band britanniche, partì una corsa ai singoli estenuante. Visti i presupposti, gli Who decisero di sovvertire le regole, rimescolando ancora una volta le carte in tavola. Invece di regalare al mondo l’ennesima hit scardina classifiche, Pete Townshend decise di costruire un’opera capace di raccontare una storia ben precisa attraverso le canzoni, composte con un’attenzione ai dettagli maniacale. Tommy è un album eclettico che ogni vero Rocker dovrebbe ascoltare.

3) King Crimson – In The Court Of The Crimson King

Nel 1969, i King Crimson stravolsero le scene musicali in via definitiva. La band alzò l’asticella a livelli altissimi, regalando al mondo un album di caratura elevatissima. Al tramonto degli anni ’60, il Rock Progressivo vide gli albori. Parliamo di un genere istrionico, i cui fautori avevano come prerogativa quella di dare luce a capolavori capaci di eludere l’inesorabilità del tempo, rimanendo eternamente impressi nell’immaginario collettivo, per l’eclettismo e la meticolosità con cui venivano composti. Il Rock Progressivo avrebbe imperversato per tutti gli anni ’70, rivestendo di nuovo lustro il mondo della musica contemporanea; In The Court Of The Crimson King rappresenta un manifesto per uno dei generi di maggior prestigio nella storia della musica moderna.

2) Pink Floyd – The Piper At The Gates Of Dawn

Era il 4 agosto del 1967 quando, i Pink Floyd, entrarono di diritto a far parte dei grandi del Rock. All’epoca, i 4 giovani inglesi non avevano ancora idea di tutto ciò a cui sarebbero andati incontro. L’estro smisurato di Syd Barrett diede vita ad uno dei migliori album di Rock psichedelico di tutti i tempi; iniziando il cammino di una band a dir poco iconica. I Pink Floyd si sarebbero affermati come protagonisti indiscussi del Rock Progressivo, mostrandosi fautori di una crescita musicale strabiliante. Quando nel 1968, i Pink Floyd ammisero tra le loro file David Gilmour per sopperire alla perdita di Syd Barrett, la cui salute mentale era irrimediabilmente compromessa, il mito della band prese uno slancio verso la stratosfera leggendario.

1) The Beatles – The White Album

La fine degli anni ’60 determinò anche la fine di una delle più grandi Band che abbiano mai solcato questa terra. Il formidabile quartetto di Liverpool stava per raggiungere il capolinea quando, a seguito di un periodo di profonda meditazione in India, giunse negli studi di Abbey Road per aggiungere al loro lascito, già scolpito nell’eternità diverse volte, la quintessenza del loro sound. Il White Album dei Beatles non rappresentò più lo slancio istrionico di John e Paul. Nel White Album l’eclettismo di ogni singolo membro del quartetto seppe emergere, regalando al mondo scenari sonori mistici. In questa sede, non è il caso di dilungarsi eccessivamente sul prestigio del White Album dei Beatles, basti pensare che il disco custodisce alcune gemme preziosissime come While My Guitar Gently Weeps. The White Album è un album fondamentale che un vero Rocker dovrebbe assolutamente ascoltare.

 

 

 

 

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