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I 5 chitarristi più sottovalutati dell’Hard Rock

La storia del Rock si erge sulle figure immense dei suoi grandi protagonisti. I mostri sacri della musica hanno consacrato la loro carriera al genere, rendendolo il fautore di alcune tra le rivoluzioni socioculturali più importanti nella storia moderna. Ad oggi, il Rock viene considerato da molti come un genere di nicchia; ciò nonostante ricopre ancora un ruolo fondamentale nella fervente industria musicale. Un genere mutevole come il Rock porta con sé una storia affascinante e particolarmente interessante; in cui solo gli artisti più leggendari sono riusciti ad entrare.

Nel mondo del Rock la chitarra ha sempre giocato un ruolo fondamentale. I più grandi eroi della sei corde hanno scritto alcuni dei capolavori più evocativi della cultura contemporanea a partire dal loro strumento. Ad oggi, gli artisti della nuova lena considerano i padri del Rock come le loro massime influenze. Parliamo di artisti leggendari, capaci di infiammare platee oceaniche e, purtroppo, di mettere in ombra alcuni colleghi altrettanto validi ma con cui la storia non è stata ugualmente cordiale. In quest’articolo, abbiamo deciso di raccogliere alcuni tra i chitarristi Hard Rock più validi e sottovalutati di sempre; essendo che, più di tutti, il genere affonda le radici in riff di chitarra aggressivi e virtuosismi coinvolgenti.

5) Billy Howerdel – A Perfect Circle

Il curriculum di Billy Howerdel è dei più ricchi. Dopo un passato da produttore e da tecnico delle chitarre dietro le quinte dei palchi più prestigiosi, il chitarrista ha fatto irruzione nel panorama musicale Heavy più moderno, unendosi alle file degli A Perfect Circle che, sebbene non siano una delle band più prolifiche di sempre, hanno dalla loro un catalogo particolarmente brillante ed intriso di straordinario eclettismo. Questo, è dovuto all’approccio virtuoso di Billy Howerdel che, nonostante sia uno dei chitarristi migliori sulla scena, è anche uno dei più sottovalutati nella storia di generi come Metal e Hard Rock.

4) Jerry Cantrell – Alice In Chains

Non tutti i chitarristi moderni devono necessariamente essere dei virtuosi assoluti per conquistare il tetto del mondo. Jerry Cantrell degli Alice In Chains ne è l’esempio lampante. Il chitarrista decise di assumere un approccio autorale nelle sue composizioni, lasciando che la chitarra esprimesse a pieno la sua inquietudine, ruggendo e mostrando un’aggressività innata. Non solo, lo stile di Cantrell risentiva delle inflessioni di band leggendarie come i Black Sabbath; rendendo i suoi riff manifestazioni melodiche di estro strabilianti.

3) Stone Gossard – Pearl Jam

La carriera dei Pearl Jam è delle più prestigiose e, questo, ha portato i membri della band a scolpire il proprio nome nella leggenda. Visti i presupposti, quindi, sembra quasi impossibile che uno dei componenti di una band straordinaria come i Pearl Jam, protagonista delle rivoluzione sonica del Grunge, possa essere uno dei chitarristi più sottovalutati del panorama Hard Rock. Eppure, Stone Gossard è sempre stato eclissato dall’ombra in Blues di Mike McReady, nonostante l’apporto di Gossard sulle composizioni dei Pearl Jam sia fortemente radicato, viste le sue progressioni d’accordi particolarmente singolari; inoltre, Quella di Gossard era già una figura affermata nel panorama di Seattle prima di unirsi ai Pearl Jam.

2) Tommy Bolin – Deep Purple

Ogni vero appassionato del Rock, attribuisce ai Deep Purple la figura monolitica di Ritchie Blackmore. Il contributo del chitarrista sull’opera della band e sul panorama musicale moderno è profondamente massivo; avendo scritto alcuni dei Riff più evocativi nella storia della musica. Dopo la sua dipartita dal gruppo, questo venne considerato morto, fino all’arrivo di Tommy Bolin. Un giovane, brillante, virtuoso della sei corde, intento a ricoprire un ruolo mastodontico con assoluto rispetto. Mentre il mito di Blackmore aleggiava su ciò che restava dei Deep Purple, il sound di Bolin sembrò una ventata d’aria fresca, visto il suo apporto innovativo all’opera della band. Purtroppo, Bolin soccombé alle sue dipendenze a soli 25 anni, dopo che i membri dei Deep Purple imboccarono sentieri diversi a causa dei dissidi interni che sorsero nella band.

1) Jim Root – Slipknot

Gli Slipknot si affermarono, sin dai loro esordi, come una band fuori dal comune. I Nove del Nodo oggi rappresentano un’istituzione nel mondo della musica, ma a Jim Root, forse, non vengono attribuiti i giusti meriti. Il chitarrista è stato spesso identificato come ritmico, ma il suo approccio ai soli è capace di mandare in visibilio i milioni di fan degli Slipknot. Lo stile di Root affonda le radici nei gruppi di stampo classico, rendendolo particolarmente melodico ove ve ne sia bisogno; in questa sede, è il caso di citare il suo apporto sull’opera degli Stone Sour, band in cui ha militato fino al 2014.

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