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Le 5 canzoni più sottovalutate degli Slipknot

Gli Slipknot rappresentano, ormai, una vera e propria istituzione nel mondo del Metal moderno. Nel corso degli anni, la band si è affermata esercitando un profondissimo impatto sull’industria musicale. I Nove del Nodo provenienti dall’Iowa hanno dato vita ad alcune gemme dal raro splendore che, seppur aggressive ed incendiarie come poco altro, sono riuscite a portare un genere di nicchia come il Metal in vetta alle classifiche mainstream di tutto il mondo. Oggi, gli Slipknot raccolgono sotto la propria ala milioni di fan provenienti da ogni parte del globo. Esibendosi per folle oceaniche ai festival di maggior spicco sul panorama musicale moderno e, rendendo tematiche critiche come la violenza il pane quotidiano degli ascoltatori.

I Nove del Nodo hanno dato vita ad alcuni classici senza tempo del Metal; basti pensare a hit stratosferiche come Psychosocial, Duality o The Devil In I. Il successo della loro opera è dovuto alla coesione e all’eclettismo che, i membri del gruppo, convogliano nel loro lavoro. Viste le straordinarie premesse, saremmo portati a pensare che tutti i brani della band di Iowa siano gemme rare scardina classifiche. In realtà, visto il peso di determinate canzoni, alcune tendono a passare sotto i radar degli appassionati meno esigenti. In questa classifica, abbiamo deciso di raccogliere alcune delle canzoni più sottovalutate su cui gli Slipknot abbiano mai messo la firma.

5) Me Inside (1999)

Tratta dal loro omonimo, prorompente, album di debutto, Me Inside è una traccia acerba, violenta e formidabilmente aggressiva. Nel 1999, gli Slipknot non avevano ancora definito il loro iconico sound. La band, però, irruppe con prepotenza sul panorama musicale, affermandosi come un fenomeno di spicco sulla scena Nu Metal. L’album di debutto dei Nove del Nodo contiene alcune pietre miliari della loro discografia, come (Sic) e Surfacing, Me Inside, però, è una traccia straordinaria e, per cui, una delle canzoni più sottovalutate degli Slipknot.

4) Metabolic (2001)

Iowa è il capolavoro assoluto degli Slipknot. L’album, uscito nel 2001, rappresentò l’epitome del nuovo, rivoluzionario, sound della band. Iowa è un disco praticamente perfetto, per cui identificare una canzone realmente sconosciuta è praticamente impossibile. Metabolic è un brano straordinario sotto ogni aspetto, una scarica di adrenalina stupefacente, capace di scatenare le emozioni represse di chiunque. L’interpretazione magistrale di Corey Taylor in Metabolic rende la caratura emotiva del pezzo ancor più elevata.

3) The Nameless (2004)

Volume 3 è il disco di Duality e Vermillion, tra le altre, ma nel 2004, gli Slipknot decisero di concentrarsi sull’aspetto emotivo dei loro brani. Ogni canzone nell’album esplica l’inquietudine dell’uomo innanzi a sentimenti sinceri come l’amore. Se Vermillion è una dichiarazione di nostalgia e sottomissione, The Nameless racconta i tratti più oscuri di una relazione ossessiva; concentrandosi sui tetri particolari che attanagliano la mente di un protagonista instabile e maniacale.

2) Gehenna (2008)

Tratta da All Hope Is Gone, Gehenna è una canzone strabiliante. Il brano non si presenta con la stessa aggressività con cui gli Slipknot sono soliti travolgere le masse e, forse per questo, è una delle loro canzoni più sottovalutate. Ciò nonostante, Gehenna delinea la capacità della band di tessere atmosfere più catchy pur preservando l’oscurità di cui la loro opera è madida.

1) A Liar’s Funeral (2019)

L’ultimo album degli Slipknot ha sancito il grande ritorno della band sulle scene dopo 5 anni di silenzio. We Are Not Your Kind fu un successone, sbaragliando gli altri artisti che annoverano il panorama musicale moderno. Dal disco, sono emersi alcuni brani particolarmente evocativi, tra cui Nero Forte e Solway Firth. Tratta da WANYK, A Liar’s Funeral è una canzone solenne, dal ritmo trascinato e dalle atmosfere incendiarie; sicuramente una delle canzoni più sottovalutate degli Slipknot.

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