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I 5 migliori album progressive rock del 1971

Ogni anno presenta i suoi album di successo. Anche il 1971 è stato un anno straordinario, essenziale per la storia della musica per i decenni a venire. Nel corso della stagione, sono stati incisi numerosi album progressive rock in grado di lasciare a bocca aperta un pubblico acclamante. Scopriamo insieme, nelle righe seguenti, quali sono stati i 5 migliori album progressive rock del 1971. La lista è stata compilata dal sito Internet di settore User Score ed è puramente soggettiva. Ognuno di voi può farsi un’opinione in merito e scegliere i propri dischi preferiti a suo completo piacimento.

5. Caravan – In the Land of Grey and Pink

Al quinto posto si piazza il terzo album in studio della band rock inglese dei Caravan. Il disco si contraddistingue per le classiche atmosfere solari e leggere del gruppo, unito alle voci soavi di Pye HastingsRichard Sinclair. Gli esperti hanno definito questo lavoro come quello della piena maturità artistica, con la collaborazione del trombone di Paul Beecham e del sintetizzatore utilizzato da Dave Grinstead. Non mancano le autentiche perle, dalla title-track a Gold Girl, passando per la straordinaria suite Nine Feet Underground, dalla durata di poco inferiore ai 23 minuti. Il successo commerciale è stato tale da procurare un disco d’oro ai Caravan.

4. Jethro Tull – Aqualung

Nel 1971, i Jethro Tull riscrivono la storia del progressive rock grazie all’album Aqualung. Dalla copertina contenente un barbone simile al frontman Ian Anderson alla stupenda title-track, si tratta un concept album dalle mille sorprese. Una cruda critica alla società, che vede il protagonista perdere ogni certezza sul mondo e sulla sua stessa vita. Tra gli altri successi amati dal pubblico, segnaliamo My God e Locomotive Breath. Viene spesso inserito tra i migliori dischi di sempre ed è stato oggetto di un’edizione speciale nel 2011, a 40 anni dall’uscita.

3. Gentle Giant – Acquiring the Taste

Il secondo album della band britannica Gentle Giant è un’autentica primizia. Presenta al suo interno varie tracce di hard rock, jazz, musica classica e medievale. Pantagruel’s Nativity è uno dei brani classici del gruppo, mentre Edge of Twilight emoziona per la voce sussurrata di Derek Shulman e la tastiera malinconica di Kerry Minnear. Straordinario anche il pezzo hard rock The House, così come Moon Is Down è un ottimo sconfinamento nell’acustica e Plain Truth garantisce un’immensa energia.

2. Yes – Fragile

Fragile è il quarto album in studio degli Yes, esponenti di primissima categoria del progressive rock made in UK. Il singolo Roundabout vale da solo il prezzo del disco e fa da preludio al successivo album Close to the Edge, considerato da molti come la massima espressione artistica della band. Rick Wakeman suona da solista con il suo organo Cans and Brahms, mentre Jon Anderson dà il meglio di sé in We Have Heaven. Interessante anche Fire Per Cent for Nothing, dalla durata di soli 35 secondi e caratterizzato dal ritmo trascinante di Bill Bruford. Originale e sensazionale.

1. Pink Floyd – Meddle

In vetta alla classifica riservata ai migliori album progressive rock del 1971 non potevano non esserci gli eterei Pink FloydMeddle è un disco sorprendente, caratterizzato soprattutto dall’infinita suite Echoes, dalla durata di circa 23 minuti e mezzo. Forse è stato l’ultimo album della band nel quale tutti i membri avrebbero lavorato tutti insieme in maniera equa, prima dell’era del dominio di Roger Waters. Anche il brano strumentale One of These Days è entrato di diritto a far parte della storia della musica rock in tutte le sue forme.

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