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Eddie Van Halen, perché è il più grande chitarrista di sempre dopo Jimi Hendrix

Torniamo a parlare di Eddie Van Halen, deceduto qualche giorno fa all’età di 65 anni dopo aver cercato di sconfiggere molti problemi di salute. Vediamo perché è il più grande chitarrista di sempre dopo Jimi Hendrix. Molti critici musicali dicono questo per il fatto che Eddie Van Halen ha aperto moltissime possibilità per quanto riguarda la chitarra elettrica. Il chitarrista ha utilizzato tecniche molto inventive e va considerato, come elemento aggiuntivo, il fatto che erano tecniche autodidatte. Van Halen usava tecniche di piccina a due mani combinandole ad armoniche complesse. Per questo motivo Van Halen è diventato un grandissimo personaggio musicale per moltissimi musicisti, una vera ispirazione.

Dal pianoforte a…

Joe Satriani nel 2015 aveva detto: “Eddie ha restituito il sorriso alla chitarra rock in un momento in cui tutto stava diventando cupo e buio. Ha poi spaventato moltissimo un milione di chitarristi perché tecnicamente era molto bravo.” Molti negli anni Ottanta pensavano che la figura di chitarrista era ormai vecchia, sostituita dal tastierista nei sintetizzatori. Ma non avevano fatto i conti con Eddie Van Halen il quale aveva iniziato la propria carriera proprio come pianista. Prima di passare definitivamente alla chitarra, Van Halen suonava ai matrimoni (un po’ come Gigi d’Alessio, ci perdonerete per questo paragone). E pensate che Eddie non sapeva leggere le note sul pianoforte ma nonostante ciò riuscì a vincere un recital pianistico sconfiggendo altri 5000 studenti. Un vero portento di Pasadena.

Il Tapping

Eddie decisero però di passare alla chitarra in quanto era affascinato dai Cream e dai riff straordinari di Eric Clapton. Tutto cambiò definitivamente dopo aver visto negli anni Settanta, all’inizio di quegli anni così grandi per il genere hard rock, Jimmy Page. Il chitarrista dei Led Zeppelin era un maestro del Tapping, una tecnica che fa suonare le note sul manico senza usare la plettrata o le dita della mano destra. Inutile dire che Van Halen si era innamorato di Jimmy Page e di quella tecnica e decise di farla propria in toto. Era qualcosa di divertentissimo per lui e anche di utile in alcuni pezzi, soprattutto per quanto riguarda gli assoli. Ma non è finita qui.

Il genio

Pensate che Eddie Van Halen, fin da giovane a metà degli anni Settanta, era reputato un bravissimo chitarrista. Il nostro aveva fondato una band con il fratello Alex il quale fece di tutto per non farlo scappare via. Pensate che il fratello gli consiglio di suonare dando le spalle al pubblico. Per quale scopo? Semplice, quello di non fare in modo che le altre band rubassero il talento di Eddie Van Halen. Se questo non è un motivo per dire perché Eddie Van Halen è il più grande chitarrista di sempre dopo Jimi Hendrix, poco ci manca.

Le ispirazioni

Eddie non è poi stato un grande amante degli assoli lunghi e interminabili. Nei suoi dischi gli assoli non sono mai così lunghi e va detto che su ciò lo ha ispirato moltissimo la Motown oltre che ovviamente a Eric Clapton. Basta ascoltare il brano Eruption tratto dall’album di debutto di Van Halen del 1978. Se poi vieni chiamato da Michael Jackson…

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