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Le cinque Jazz Metal Band migliori di tutti i tempi

Il Metal si affermò, sin dai primi anni, come un genere destinato ad una nicchia di appassionati intenti a trasmettere messaggi di natura critica e delicata attraverso la propria musica. Viste le premesse, i massimi esponenti del genere si sono sempre presupposti di esplorare le sfaccettature più oscure della musica; alla ricerca di sonorità impegnate, sinistre e, decisamente, per pochi. Nel corso degli anni, come ogni cosa, anche il Metal è andato incontro a non poche innovazioni, affermandosi come un genere mutevole come pochi altri sulle scene in cui andava ad immergersi.

Da qui, nacquero numerosi sottogeneri. Alcuni di questi, riuscirono addirittura a rendere il Metal un genere per le masse, dando luogo a fenomeni mercificati imperversanti per interi decenni. In questa sede, è il caso di citare, ad esempio, il genere di punta degli anni ’80, l’Hair Metal. L’altra faccia della medaglia, comunque, vede artisti dall’avanguardia impressionante che propongono sonorità eclettiche, a partire da asserti oltre modo intricati e, per questo, particolarmente affascinanti. Non esentandosi dai processi d’innovazione o, tanto meno, dagli ideali del Metal degli albori, questi artisti hanno consacrato la propria opera a sottogeneri impegnati, capaci di coinvolgere a pieno le fette di pubblico più esigenti.

Unendo il climax istrionico e sinistro del Progressive Metal agli scenari madidi di sfumature del Jazz, alcune Band Metal si sono rese fautrici di un sottogenere assolutamente unico per quanto articolato. In quest’articolo, parleremo del Jazz Metal e delle migliori band, la cui opera,  si basa sulle sonorità di riferimento del genere.

5) Ephel Duath

Apriamo la nostra classifica con una band proveniente dall’Italia che, nel corso della sua carriera, ha cambiato stile e sonorità numerosissime volte. Gli Ephel Duath si formarono per opera di Davide Tiso, unico membro rimasto costante nei cambi di rotta del gruppo. Mentre gli ultimi album si allontanarono dal genere a cui è dedicata la Top, i primi lavori della band ricadono proprio nel Jazz Metal. The Painter’s Palette rappresenta l’epitome dell’estro di Tiso, ma in generale, la discografia del gruppo presenta numerose gemme dal raro splendore.

4) Shining

Dalla Norvegia, gli Shining hanno messo la firma su Blackjazz, un album dalle atmosfere impegnate ed oscure. Gli Shining videro gli albori come gruppo Jazz acustico, ma non passò molto tempo quando la band decise di virare verso sponde ben più feroci, sinistre e sperimentali. Blackjazz, comunque, è l’unico disco Jazz Metal degli Shining, ciò nonostante, l’album è una pietra miliare del genere, componendosi di ritmiche psicotiche e riff intensi, capaci di appassionare anche i più meticolosi.

3) Trepalium

I Trepalium sono una Progressive Death Metal francese che, nel 2004, mise la firma su Voodoo Moonshine, un esperimento Jazz Metal decisamente riuscito, capace di portare un genere, già di per sé eclettico, verso atmosfere ancor più sperimentali. Tra ensemble orchestrali e riff violenti, Voodoo Moonshine ha reso i Trepalium una delle migliori Jazz Metal Band in assoluto.

2) Panzerballett

Creata da Jan Zehrfield, quella dei Panzerballett è una band dall’equilibrio impressionante. La discografia dei Panzerballett li rende tanto idonei alla partecipazione ad un festival Jazz quanto ad uno Metal. I Panzerballett sono una band ai limiti del verosimile che, attraverso le sue sonorità visionarie, è riuscita a conquistare alcuni palchi particolarmente prestigiosi, aprendo per mostri sacri della musica come il chitarrista John McLaughlin.

1) Fredrik Thordendal’s Special Defects

Il profondissimo apporto di Fredrik Thordendal nella forza creativa dei Meshuggah è cosa ben nota agli appassionati della band simbolo del Progressive Death Metal contemporaneo. L’importanza della sua figura, rende ogni presentazione superflua. Lo stile musicale unico proposto dai Meshuggah è opera sua, come a questo punto, gran parte del loro successo. Sebbene la band gli abbia sempre lasciato carta bianca riguardo le sue composizioni, alcune delle idee più singolari sono sempre rimaste nei meandri reconditi della sua mente estrosa. Quando il batterista virtuoso Morgan Ågren gli ha proposto di creare un progetto in cui dare libero sfogo al suo eclettismo, gli Special Defects hanno avuto modo di nascere. Pur riprendendo molto dallo stile dei Meshuggah, la band risente moltissimo delle inflessioni del Jazz, specie nelle ritmiche.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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