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Pink Floyd, quali sono le loro canzoni e album preferiti?

I Pink Floyd ci hanno ammaliato con la loro musica. Si tratta di una band di largo successo che non solo vanta una lunga carriera, ma anche brani che si sono consolidati come veri e propri pezzi storici, sia in riferimento al gruppo, sia in riferimento alla scena musicale generale di quegli anni. Con uno stile tutto loro, si sono saputi creare una aura intorno, mentre ognuno dei componenti contribuiva in maniera particolare a quella che sarà la sorte del gruppo. Vi siete mai chiesti però quali sono i loro album e le loro canzoni preferite? Qui le canzoni preferite dei Pink Floyd, in riferimento alla loro presenza nella band.

Roger Waters

Quali sono le canzoni preferite di Roger Waters dei Pink Floyd? Cantante, bassista e soprattutto pioniere e fondatore del famoso gruppo. Roger Waters ha una serie di canzoni che sono veramente molto importanti per lui. Una delle prime è “Helpless” di Neil Young. Roger sembra essere molto legato a questa canzone poiché percepisce nel fare di Neil qualcosa di vero, tanto da farlo letteralmente emozionare. Cita anche Bob Dylan poiché secondo lui è stato in grado di creare un vero e proprio varco tra poesia e canzone. Stessa idea di Leonard Cohen ricordato con la sua “Bird on the Wire” che definisce “commovente e brillante”. Segue Ray Charles  con “Georgia On My Mind” e -impossibile non citarla- “E Lucevan le Stelle” di Giacomo Puccini.

David Gilmour

Anche lui, cantautore, polistrumentista e soprattutto chitarrista e perno centrale dei Pink Floyd. Quali potrebbero essere le sue canzoni preferite? Gilmour cita – come Waters- Bob Dylan e Neil Young, con le rispettive canzoni “Ballad in Plain D” e “A Man Who Needs a Maid“. Un’altra delle canzoni preferite di Gilmour è  “Dancing In The Street” di Martha Reeves and the Vandellas, un gruppo femminile degli anni Sessanta. In merito a questo brano, con una certa ironia, Gilmour dirà di avere bisogno di ballare, magari in spiaggia, non per strada. Ricordiamo anche “I’m Still here” di Tom Waits, che a dir suo, adora.

Richard Wright

Cosa avrà scelto il tastierista? My Life In The Bush of Ghosts di Brian Eno e David Byrne. Per Byrne era il suo primo album senza i Talking Heads, e Wright lo commenterà così: “mi ha sbalzato di traverso quando l’ho sentito per la prima volta, pieno di loop di batteria, campioni e paesaggi sonori. Cose che diamo davvero per scontate ora. […] Il modo in cui i suoni venivano mixati era così fresco, incredibile.”

Wright sembra essere molto appassionato dei Talking Heads di cui nomina l’album Remain In Light (1980) che pare apprezzare interamente, anche se, si nota una particolare affezione per la title track. Sempre dello stesso gruppo e dello stesso album citerà il singolo “Once in a lifetime“. Dirà di loro che suonavano solo ciò che sentivano veramente e che sentiva poco di commerciale nella loro musica. Si rifarà anche al Jazz con il classico di Miles Davis, Porgy and Bess.

Nick Mason

Quanto vi è difficile scegliere la vostra canzone preferita dei Pink Floyd? In questa missione riesce Nick  Mason un certo qual modo “gioca in casa”. Egli segnala, invece, la sua canzone preferita sì, ma dei Pink Floyd. Si tratta di “Set the Controls for the Heart of the Sun” contenuta in Saucer of Secrets 1968, che ha particolarmente apprezzato per il suo taglio e per le dinamiche.

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