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Tony Iommi sul perché John Bonham veniva licenziato da tutte le band

Tony Iommi è riuscito a costruirsi una carriera davvero straordinaria nel mondo del rock. Il compositore e chitarrista di origini italiane ha acquisito fama a livello mondiale grazie alla fondazione dei Black Sabbath, band della quale è l’unico membro fisso dal lontano 1968. Nella sua lunga carriera, ha saputo affrontare numerose difficoltà, tra le quali un grave infortunio alla mano e un linfoma, seppur in stadio iniziale.

Nonostante gli infiniti problemi, Iommi non si è mai arreso e ancora oggi continua a suonare in giro per il mondo, sia da solista che insieme al suo storico gruppo. Ecco alcune sue considerazioni in merito ad alcuni dei colleghi di maggior rilievo con i quali ha avuto a che fare. In particolare, vi suggeriamo di leggere i suoi commenti su una personalità forte e tribolata come quella di John Bonham.

Le principali influenze musicali di Tony Iommi

Quali sono le principali influenze musicali di una star fuori dal comune come Tony Iommi? L’artista ha rilasciato un’intervista al sito Internet Guitar World e raccontato le sue ispirazioni più importanti. “Io e Brian May eravamo grandi fan di Hank Marvin “, così esordisce Tony citando il chitarrista inglese, storico leader dei The Shadows. Una passione dovuta alla sua attitudine da musicista melodico. “Ho suonato spesso insieme a Brian, abbiamo lavorato in collaborazione a più riprese in diversi album. Abbiamo iniziato anche a suonare diversi brani degli Shadows”.

Dopo aver sottolineato il suo ottimo rapporto con il chitarrista dei Queen, Iommi cita altri cantanti e musicisti di primissima categoria. “Oltre ad Hank, adoravo molto Chuck Berry e un po’ i Buddy Holly. Gradivo non poco anche Eric Clapton, oltre a John Mayall”. Quindi, il fondatore dei Black Sabbath si è di nuovo concentrato su Slowhand: “Quando ha iniziato a lavorare con i Cream non ero molto entusiasta. A poco a poco, mi sono abituato anche a questo. Ho adorato il suo stile e il suo suono”. Quindi, ha sottolineato il suo apprezzamento nei confronti dei Van Halen, con Eddie che era in grado di “suonare cose che non avevo mai visto prima” ed era un suo caro amico.

Perché John Bonham veniva licenziato da ogni band

Quindi, Tony Iommi ha continuato a descrivere la situazione degli anni ’70, durante i quali numerose band rock si stavano affacciando nel panorama internazionale. “C’erano band come i Moody Blues, i Fleetwood Mac, John Mayall, i Cream. Inoltre, c’erano i Deep Purple, i Led Zeppelin e noi”. Da qui, Tony inizia a parlare della band guidata da Robert Plant, che lui conosceva personalmente, per poi concentrarsi sulla personalità complicata dello sfortunato batterista John Bonham.

“Bonham è stato il testimone alle mie prime nozze. Spesso andavo in giro con lui, dato che in molti casi suonavamo agli stessi concerti. Eravamo nello stesso club, io con la mia band e lui con la sua”. Eppure, in diverse circostanze, John aveva numerosi problemi con i gruppi nei quali lavorava. “Spesso veniva verso di me e mi diceva che era stato licenziato. Gli chiedevo il motivo, e lui mi rispondeva che era troppo rumoroso. Poi andava con un’altra band e veniva di nuovo cacciato perché faceva troppo rumore. Andava di band in band e veniva licenziato sempre per lo stesso motivo”.

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