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26 Dicembre 1976: i Sex Pistols registrano God Save The Queen

I Sex Pistols sono tra i principali esponenti del genere punk. La loro importanza e rivoluzione nel mondo della musica è innegabile. Famosi per il loro stile provocatorio e per le forti critiche alla società e all’omologazione, il punk non sarebbe mai stato lo stesso senza di loro. Non sarebbe possibile comprenderne e apprezzarne il significato. La band lo ha reso infatti un modo di vivere. Ha ispirato tantissimi artisti verso una filosofia punk ed un modo di essere unico, ribelle e provocatorio. Anche per questo, è importante ricordare che oggi è l’anniversario della registrazione di God save the Queen. Si tratta di una delle canzoni più amate dei Sex Pistols che riprende il titolo dell’inno nazionale inglese.

La storia di God the save the Queen

Il brano fu pubblicato il 27 maggio 1977 ma registrato un anno prima: il 26 Dicembre 1976. La particolarità di God save the Queen fu che venne pubblicato proprio durante il Giubileo d’Argento della regina Elisabetta, sovrana d’Inghilterra. Tuttavia, i Sex Pistols non la pubblicarono di proposito per il giubileo, come molti credono. Infatti, la band ha sempre smentito di voler provocare fino a quel punto. In realtà, a suggerire il titolo fu il loro manager: il brano doveva chiamarsi “No future”, che sarebbe diventato del resto un motto del movimento punk. Ritroviamo questa frase in conclusione della canzone, ad indicarne il significato. Naturalmente la canzone attirò a sé diverse critiche specie in Gran Bretagna: la British Broadcasting Corporation (BBC) e la Independent Broadcasting Authority si rifiutarono addirittura di trasmetterla. Anche per questo risulta assai difficile stimarne l’effettivo successo all’epoca.

La cruda satira dietro alla canzone

Giubileo o no, in perfetto stile punk i Sex Pistols volevano dire la loro in modo esplicito e provocatorio. Secondo singolo della band, vuole esprimere tutta la delusione nei confronti di un’Inghilterra che appunto non ha futuro, è fatta di sogni irrealizzabili. Non voleva essere di certo un modo per sfottere la Regina o l’Inghilterra, anzi, è un’aspra denuncia che mira al bene degli inglesi. Come riporta John Lydon, Johnny Rotten ha spiegato: Si scrive una canzone come questa perché si amano gli inglesi e si è stanchi di vederli maltrattati. Lydon si è anche opposto alla riedizione della canzone del 2012 – che ebbe comunque grande successo – dicendo di non voler parte di questa nuova promozione che non era in linea con quanto i Sex Pistols avevano rappresentato. Per quanto di successo, bisogna sempre ricordare lo scopo originale del brano che ancora oggi ce lo fa amare e che rappresenta la stessa natura del punk.

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