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I migliori assoli di chitarra nelle canzoni degli Slipknot

Sin dai loro esordi, gli Slipknot hanno completamente stravolto il panorama musicale. Con il loro sound travolgente, la famigerata band dei Nove del Nodo è salita sul tetto del mondo, surclassando le star del Pop sulla vetta delle classifiche di vendite internazionali. Negli anni, comunque, la furia inarrestabile che contraddistingueva il loro sound ha lasciato spazio ad una rabbia pragmatica, tanto distruttiva quanto meticolosamente orchestrata. Nei loro album, traspare chiaramente la crescita cui sono stati soggetti negli anni, sia sotto l’aspetto tecnico che compositivo. Abbandonando le sponde del Nu Metal, gli Slipknot hanno esplorato le sponde più eclettiche della loro identità artistica, dando alla luce veri e propri capolavori della musica contemporanea. Gran parte delle loro canzoni vede le chitarre di Jim Root e Mick Thomson come protagoniste. In questa classifica, abbiamo riportato alcune tra le canzoni che contengono i migliori assoli nella discografia degli Slipknot.

The One That Kills The Least

.5: The Gray Chapter è un disco particolarmente controverso. Si trattò del ritorno degli Slipknot sugli scaffali dei negozi dopo anni di assenza. Il pubblico, in trepidazione, sembrò non accogliere subito con piacere la profonda svolta stilistica affrontata dalla band nel disco. Oggi, il quinto album dei Nove del Nodo continua a dividere gli appassionati, soliti dibattere in merito all’efficacia o meno delle tracce inserite al suo interno. In ogni caso, è chiaro dal titolo che l’album volesse fungere da catarsi per la morte di Paul Gray. The One That Kills The Least parla delle scelte compiute dal leader del gruppo mentre assimilava la perdita dell’amico. L’assolo fulmineo presente all’interno della canzone, si sposa alla perfezione con le sue atmosfere malinconiche, furiose ed inarrestabili.

Psychosocial

Tra i migliori assoli di chitarra nelle canzoni degli Slipknot, quello di Psychosocial spicca per diversi motivi. Innanzi tutto, parliamo del brano più famoso ed evocativo della band. Psychosocial e All Hope Is Gone, da cui il brano è tratto, infatti, consacrarono per sempre la band alla storia, mostrandola, inoltre, rinnovata, attraverso un sound nuovo, più melodico, ma decisamente mai scontato. L’assolo di Psychosocial vede l’alternarsi di Thomson e Root in primo piano. Mentre il primo fornisce una linea psicotica e distorta, l’altro si concede fraseggi più morbidi, ma in ogni caso tetri ed inquietanti, per raggiungere il climax in una scala in legato tipica delle sue dimostrazioni stilistiche più ricercate.

Nomadic

Un brano arrabbiato come pochi, decisamente il più cattivo di The Gray Chapter. Ancora una volta, i fraseggi divisi tra Thomson e Root dimostrano la loro straordinaria efficacia in duo, scagliandosi con grande ferocia su una strumentale tagliente, attraverso virtuosismi letali. Nomadic riflette, nel testo, tutta la collera espiata da Corey Taylor dopo la morte di Paul Gray.

Vermillion

Da Vol.3: The Subliminal Verses, la prima parte di Vermillion è un cavallo di battaglia degli Slipknot dal vivo, nonché uno dei loro brani più evocativi in assoluto. Vermillion parla di un amore tossico, tessendo atmosfere lisergiche, in un tripudio di distruttività nichilista, coronato dall’assolo suonato solo da Mick Thomson, in cui la sua chitarra sembra urlare sotto la moltitudine di effetti con cui il suono viene modellato.

Sulfur

Sulfur fu il quarto singolo estratto da All Hope Is Gone. Tra le canzoni più apprezzate nel catalogo degli Slipknot, Sulfur fu scritta da Jim Root e Joey Jordison per la sezione strumentale, mentre i testi sono ad opera di Corey Taylor. L’assolo di Sulfur è particolarmente breve, eppure, collima alla perfezione con il contesto generale del brano, pur lasciando l’ascoltatore stupefatto anche all’ennesimo ascolto.

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