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U2, com’è nata “11 O Clock Tick Tock”?

Gli U2 sono una delle band più importanti della scena musicale. Oltre che vantare una longeva produzione, sembrano aver prodotto un capolavoro dopo l’altro. Conferma non solo il pubblico, visto che hanno una grande fetta di fan molto affezionati e che li supportano, ma anche gli stessi risultati. Tantissime loro canzoni, così come album interi hanno letteralmente scalato le classifiche, senza contare tutti i premi che gli sono stati conferiti, anche dei Grammy. Una band da record, in tutto e per tutto, che è riuscita a rinnovarsi e a cambiare album dopo album, senza mai perdere la loro originalità e la loro voglia di fare. Oggi faremo riferimento a una delle loro canzoni, per capire com’è nata e in che contesto. Parleremo di “11 O’Clock Tick Tock” un singolo degli U2 rilasciato nel 1980.

Qual è il contesto in cui nasce il singolo?

Era il 1980 e dopo un contratto con la Island Records, gli U2 stavano cercando di poter produrre un album ed erano quindi in fase di “costruzione”. Il rappresentante di Island A&R Nick Stewart stava cercando un produttore discografico che potesse aiutare la band a costruirsi, soprattutto in studio, senza però fargli perdere la loro energia e la loro carica. Finirono nell’indirizzarsi verso Martin Hannett, che in quel periodo stava lavorando con i Joy Division, che tra l’altro erano una delle band preferita del gruppo. La demo che presentarono fu proprio “11 O Clock Tick Tock”. Sebbene Martin Hannett non fosse molto entusiasta della demo che sentì, la canzone gli piacque comunque, per cui decise di intraprendere un percorso con loro.

“A painted face
And I know we haven’t long
We thought that we had the answers
It was the questions we had wrong

I hear the children crying
And I know it’s time to go
I hear the children crying
Take me home”

Come nasce “11 O’ Clock Tick Tock” degli U2?

Tra il 5 e il 6 aprile del 1980 cominciano le registrazioni del singolo. L’ingegnere del suono di Windmill Lane Kevin Moloney l’ha definita una “sessione selvaggia e selvaggia” precisando che Hannett è stato all’altezza della sua reputazione di “genio pazzo” (Jobling (2014)). Un genio vero e proprio, ma che allo stesso tempo ha enormemente contribuito alle registrazione con la sua innovazione e modo di fare, anche grazie alla sua precisione e attenzione per i dettagli. Il nervosismo inoltre aleggiava nell’aria in studio, tanto che si pensi abbia influenzato le stesse registrazioni. Si credeva addirittura che Hannett assumesse acidi durante la fase lavorativa, fatto riportato sempre da Jobling (2014). La canzone, per quanto strano possa sembrare, fu mixata alle 3 del mattino perché secondo lui era l’ora più creativa. Il titolo “11 O’Clock Tick Tock” è stato preso da una nota che Gavin Friday, amico di Bono Vox ha lasciato sulla porta di casa del cantautore dopo che una notte non era stato in grado di contattarlo telefonicamente.

 

 

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