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Le canzoni contro la guerra dalle quali possiamo imparare

Gli animi di tutti sono scossi dalle ultime notizie, che vedono la Russia attaccare l’Ucraina dopo giorni di tensione. Nessuno è escluso da un sentimento di smarrimento e di sorpresa. Non sta a noi, in questa sede, trattare di questioni politiche e storiche in modo approfondito. Qui si parla di musica, ma la musica non è sempre solamente quel sottofondo che ci arricchisce le giornate. E neppure semplicemente una forma di intrattenimento, ha avuto infatti sovente un ruolo fondamentale nel plasmare animi e pensieri. Pensiamo a Blowin’ in the wind di Bob Dylan, un brano che ormai è entrato nell’immaginario di tutti noi per la sua eccezionale intensità. Oppure a Heroes di David Bowie, che ha addirittura contribuito alla caduta del muro di Berlino per certi aspetti.

Oggi, quindi, vogliamo proporvi delle canzoni contro la guerra le cui parole possono suggerirci riflessioni fondamentali in un momento in cui, nessuno di noi, saprebbe bene cosa pensare.

Fabrizio De André – La guerra di Piero

Fabrizio De André ha dedicato alla guerra diverse canzoni, in ognuna delle quali ha sempre preso chiaramente una posizione contraria. Si fa presto tuttavia a porsi contro la guerra: indurre a una riflessione matura e intensa a riguardo è senz’altro più difficile. La guerra di Piero è un brano celebre e amato, che nasce da una reale consapevolezza della guerra. Ha origine, infatti, dai racconti dello zio moderno di Faber che fece la campagna di Albania, conobbe direttamente la guerra. Piero che muore per aver avuto un momento di esitazione e di pietas verso il nemico è un momento straziante ma simbolico.

E se gli sparo in fronte o nel cuore
Soltanto il tempo avrà per morire
Ma il tempo a me resterà per vedere
Vedere gli occhi di un uomo che muore

E mentre gli usi questa premura
Quello si volta, ti vede e ha paura
Ed imbraccia l’artiglieria
Non ti ricambia la cortesia. 

Bob Dylan – Blowin’ in the wind

La abbiamo citata all’inizio. È una pietra miliare della musica mondiale, il Premio Nobel Bob Dylan quando la scrisse non poteva immaginare sarebbe diventata manifesto della Beat Generation e anche del ripudio di ogni guerra. Tante altre sono le canzoni che Dylan scriverà contro la guerra, come Master of war, ma nessuna iconica quanto questa. Si inserisce nella storia americana con la guerra del Vietnam e la guerra fredda, ma ormai è diventata a tutti gli effetti un universale motto questa risposta nel vento, la cui conclusione è effettivamente ottimistica. Dice Dylan:

Non c’è molto che possa dire circa questa canzone tranne che “la risposta soffia nel vento”. Non è in nessun libro o film o programma TV o gruppo di discussione. È nel vento – e sta soffiando nel vento. Troppe di queste persone “hip” cercano di dirmi dove stia la risposta ma io non ci credo. Io continuo a dire che è nel vento e come un pezzo di carta svolazzante un giorno arriverà; […] Ma l’unico problema è che nessuno raccoglie la risposta quando scende giù dal cielo quindi non tanti la vedranno e la conosceranno; e allora volerà via. Ripeto ancora che alcuni dei più grandi criminali sono quelli che girano la testa dall’altra parte quando vedono qualcosa di sbagliato sapendo che è sbagliato. Io ho solo 21 anni e so che ce ne sono tanti… Voi che avete più di 21 anni, voi siete più vecchi e smaliziati.

John Lennon – Imagine e Give peace a chance

Famosa quasi quanto la precedente e a tratti forse una scelta banale, ma con canzoni di questa portata vale lo stesso discorso che per i classici. I libri classici continuano a essere letti a regalare, anno dopo anno, secolo dopo secolo in certi casi, spunti di riflessione. Come disse Italo Calvino, non finiscono mai di dire ciò che hanno da dire. Così Imagine di John Lennon, questo immaginare un mondo in pace, non può che toccarci sempre. Come anche la sua Give peace a chance, che presto divenne un inno del movimento pacifista americano. La stessa canzone nacque durante la luna di miele di Lennon con Yoko Ono durante la quale attuarono una protesta Bed-in: rimasero a letto un’intera settimana, dal 25 al 31 marzo per protestare contro la guerra del Vietnam. Quando un giornalista chiese loro perché, Lennon rispose Tutto quello che stiamo dicendo è date una possibilità alla pace. E così nacque la canzone.

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