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5 album flop di grandi band metal

Anche le migliori band metal hanno lanciato alcuni album flop. Non è semplice riuscire a dare forma a successi straordinari durante tutta la propria carriera e non mancano le opere non proprio realizzate al meglio. Ecco, di seguito, cinque album di gruppi metal che non hanno ottenuto il successo sperato grazie a soluzioni non proprio ideali. Alcuni di questi lavori sono andati molto lontani rispetto alle aspirazioni dei loro creatori prima che venissero pubblicati. Scopriamo questo esempi.

Black Sabbath – Forbidden

Forbidden è un album pubblicato dalla band metal dei Black Sabbath nel 1995. Tuttavia, il progetto ha coinvolto un solo membro originale e non rispecchia la vera essenza del gruppo. Certo, il chitarrista Tony Iommi si rivela in ottima forma, ma manca la personalità rispetto ad altre sue grandi opere. La produzione di Ernie C fa in modo che il disco sembri avere ben poco a che fare nella discografia della band. Le canzoni non sono dei Black Sabbath così come li conoscevano tutti e hanno raccolto pochi consensi.

Slayer – Diabolus in Musica

Le leggende del thrash metal degli Slayer scelsero di adeguarsi ad un periodo caratterizzato dal nu metal. L’ottavo album in studio, Diabolus in Musica, risale al 1998 e appare all’insegna della pura disperazione. Stain of Mind è il singolo principale del lavoro discografico e ha ricevuto pochi apprezzamenti. Ma è un po’ tutto l’album ad essere carente di vitalità e grinta, molto presenti in opere come Reign in Blood. Nel corso degli ultimi anni, per fortuna, la band metal sembra tornata ai fasti di un tempo e ha preso le distanze da questo intermezzo.

Korn – The Path of Totality

Nella seconda metà degli anni Duemila, i Korn si sono un po’ smarriti. L’album Untitled sembrava un lavoro senza alcuna direzione ben precisa, ma The Path of Totality venne considerato ancora peggio. C’era da salvare un buon esercizio stilistico come Get Up! e poco altro. L’aiuto degli esponenti della dubstep dei Noisia non è riuscito a rendere questo album meno condannabile. Certo, l’evoluzione musicale è sempre un segno positivo, ma in questo caso sarebbe stato meglio farne a meno.

Pantera – Metal Magic

Nei primi anni della loro vita musicale, i Pantera erano una band glam metal. Avevano un aspetto simile a quello dei Van Halen, con fasce nei capelli e stile accattivante. L’album d’esordio Metal Magic mostra quanto la band sia migliorata nel corso degli anni successivi. Certo, il gruppo era formato da adolescenti, ma il risultato del disco non era stato tra i migliori. Terry Glaze era molto diverso alla voce rispetto a Phil Anselo e si vedeva. Tuttavia, si notava la bravura dello straordinario chitarrista Dimebag Darrell, nonostante non salvasse un lavoro complessivo mediocre.

Iron Maiden – Virtual XI

Concludiamo con Virtual XI, album del 1998 della band metal degli Iron Maiden. L’undicesimo lavoro del complesso viene considerato tra i più banali in senso assoluto. Si tratta di un disco insipido, con poca vitalità e scarsi momenti di interesse. L’inserimento del cantante sostituto Blaze Bayley invece dello storico Bruce Dickinson non fece altro che peggiorare la situazione. Diciamo che la band si sarebbe potuta risparmiare un’opera simile.

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