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5 canzoni acustiche che devi saper assolutamente suonare

La chitarra acustica rappresenta, per molti giovani musicisti, il primo passo verso la musica. In realtà, sono tantissime le canzoni che è possibile eseguire su uno strumento acustico, capaci di tessere atmosfere più raccolte rispetto ai brani elettrici. Gli strumenti acustici sono intrisi di un fascino senza tempo che li rende perfetti anche per i musicisti più navigati; dopotutto, l’approccio di un musicista nei confronti del proprio strumento, delinea il livello tecnico e la meticolosità stessa con cui si tende a comporre. Sebbene molti emergenti tendano a passare dalla chitarra acustica all’elettrica, la prima è esecutrice di melodie straordinarie e madide di sfaccettature, dal carico emozionale molto elevato.

Sono tantissimi i pezzi acustici che hanno rivestito di brillantezza la storia della musica e, nell’ultimo periodo, la chitarra è stata riscoperta grazie ad un’orda di giovani che; travolti dalle tendenze del momento e alla ricerca di nuove passioni, hanno deciso di intraprendere un percorso in musica. La chitarra, come qualsiasi altro strumento, è capace di regalare emozioni inestimabili che, nella stragrande maggioranza dei casi, portano gli artisti a spingersi oltre i propri limiti. Per questa classifica, abbiamo deciso di concentrarci sulle canzoni acustiche più belle e che, un chitarrista ,dovrebbe saper assolutamente suonare per accrescere il suo bagaglio tecnico e la propria inventiva.

5) Bob Dylan – Blowin’ In The Wind

Tratta da The Freewheelin’ Bob Dylan del 1963, Blowin’ In The Wind è uno dei brani più evocativi e coverizzati nell’intera discografia del leggendario cantautore. Il brano si compone di un accompagnamento basilare meraviglioso, in chiave di Re maggiore. Nella composizione originale, Dylan mette un capotasto al settimo tasto, ma dal vivo, l’ha spesso suonata in Sol, servendosi degli accordi aperti per semplificarla. La particolarità che rende Blowin’ In The Wind una delle canzoni acustiche che ogni chitarrista dovrebbe saper suonare è l’uso che Dylan fa delle corde di basso per variegare ulteriormente la melodia.

4) Beatles – Blackbird

Blackbird è un brano ideale per affacciarsi agli arpeggi fingerstyle. La traccia è una delle più celebri dei Beatles, grazie alla meravigliosa chitarra di Paul McCartney. Il pattern che compone la melodia di Blackbird è strutturato, essenzialmente, su due note. La diteggiatura, particolarmente semplice, rende Blackbird una canzone semplicemente perfetta per un chitarrista in erba. La tecnica adottata da McCartney per l’accompagnamento, gli permette, dal vivo, di rendere il risultato finale più efficace.

3) Johnny Cash – Hurt

Nelle mani di Johnny Cash, l’iconico brano dei Nine Inch Nails sulle dipendenze diventa una riflessione molto potente sulla vita e la morte. L’introduzione e le strofe di Hurt si compongono di accordi semplicissimi, La minore, Do maggiore e Re maggiore, suonate in arpeggio. Catturare la stessa carica emotiva di Cash in Hurt è quasi impossibile, ma la traccia è, in ogni caso, una manifestazione empatica meravigliosa. Hurt è una delle canzoni acustiche da dover imparare assolutamente per quanto dettagliata ed intrisa d’emozione.

2) Stevie Ray Vaughan – Life By The Drop

Life By The Drop è perfetta per gli amanti del Blues stanchi delle progressioni a 12 barre. Il playing di Stevie Ray Vaughan gli ha permesso di ascendere immediatamente all’eterno, attraverso una commistione di generi visionaria e convogliata immediatamente nell’unicità del suo Blues. Life By The Drop si compone di lick alla Robert Johnson e pattern di accordi tipici di generi come il Pop. Sebbene la 12 corde di Stevie Ray renda il brano ancor più unico, Life By The Drop è altrettanto efficace anche su una chitarra acustica a 6 corde.

1) Pink Floyd – Wish You Were Here

Wish You Were Here è, da sempre, capace di mettere d’accordo tutti. Che la si suoni ad un falò o su un palco davanti ad un pubblico esigente, la traccia riesce ad incantare gli ascoltatori a distanza di quasi mezzo secolo. Wish You Were Here è una delle ballate più emozionali ed evocative nella storia della musica moderna. La sua struttura, inoltre, la rende perfetta sul piano didattico per approfondire il bagaglio tecnico di un giovane artista in erba.

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

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