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5 canzoni per ricordare i Dinosaur Jr, i padrini dell’indie-rock

Tra i gruppi più importanti della storia del rock non mancano, e non si possono non citare, i Dinosaur Jr., i padrini dell’indie-rock. Oggi proveremo a raccontarli in 5 pezzi (+1) per disegnare un loro ritratto da lasciare ai posteri, e mettere su quel mobile che hai all’entrata.

Chi sono i Dinosaur Jr

Sulla scia di un percorso aperto dagli Husker Du, i Dinosaur Jr. sono il primo importante gruppo ispiratosi all’estetica punk che non rifugge alla melodia. I Dinosaur Jr. promuovono un binomio che caratterizzerà la musica dagli anni ’80 in poi e rivoluzionerà il rock alternativo, ispirando gruppi come i concittadini Pixies, pionieri del grunge, o ancora i My Bloody Valentine fondatori dello shoegaze. Nel creare questo mix che ha fatto storia, fondamentale l’incontro-scontro fra J Mascis (chitarrista e voce) e Lou Barlow (basso e seconda voce), provenienti dalla precedente esperienza in comune con i Deep Wound (dove però sorprendentemente Mascis era il batterista, ruolo ricoperto nei Dinosaur Jr. da “Murph”).

Il leader J Mascis non disdegna chitarre dure e l’uso massiccio di effettistica. Nella musica dei Dinosaur Jr. è presente come uno strato superiore di rumore; che sovrasta una linea vocale malinconica e melodica, quasi dallo spirito adolescenziale. I Dinosaur Jr. riuscirono a mettere d’accordo puristi del rock e non, promuovendo una sintesi unica nel suo genere che li rende una band con una chiara identità. Quello dei Dinosaur Jr. non è power-pop, ma è rock duro che cela un’anima fragile.

Dinosaur Jr. – Forget The Swan

“Forget the Swan” è la prima traccia, del primo disco omonimo, dei Dinosaur (1985). Alla prima pubblicazione il gruppo non usava ancora il suffisso “Jr.”. Sono già distinguibili molti elementi che caratterizzeranno il percorso della band, voce melodica e malinconica (ispirata in questo pezzo a Robert Smith) ed una chitarra sporca registrata ad un volume più alto della norma.

La rivoluzione dei Dinosaur Jr. incomincia con questo pezzo, e già da qui possiamo assistere al protagonismo di Mascis all’interno di alcune fasi del pezzo che porterà poi allo scontro con Lou Barlow. Sorprendente pensare che J Mascis fosse passato definitivamente alla chitarra, un solo anno prima della pubblicazione di questo disco.

Dinosaur Jr. – Little Fury Things

I Dinosaur Jr. non sbagliano mai la prima traccia del disco, ascoltare per credere. “Little Fury Things” appartiene al secondo disco de i Dinosaur Jr., che è quello della consacrazione, ovvero “You’re Living All Over Me” (1987). Il titolo dell’album deriva da una frase che disse Mascis a Barlow durante un tour, a far comprendere come già fossero abbastanza conflittuali i rapporti fra i due.

Questa traccia è quella che rappresenta al meglio quel che sarà dei Dinosaur Jr., e serve da apripista per innumerevoli band degli anni seguenti. La voce diventa più melodica e meno gotica rispetto al brano analizzato precedentemente, e rimarrà un marchio di fabbrica della band. J Mascis non ripudia però estemporanei “sfoghi” (appunto “little fury things”) come le urla che aprono il brano o l’infittirsi delle chitarre sul finire (a volte temi del genere si estendono ad interi pezzi, e vale la pena citare fuori-concorso un brano come “Sludgefeast”).

Ricorre ancora in questo pezzo l’uso metaforico di un animale (prima un cigno, ora un coniglio), per spiegare cripticamente uno stato d’animo (in questo caso un malessere per una storia finita male). Il video della canzone potrà solo confondervi, vedere per credere.

Dinosaur Jr. – Freak Scene

La schizofrenia sonora dei Dinosaur Jr. che oscilla fra il rumore e la melodia, si trasmette con potenza in “Freak Scene” contenuta nel terzo album “Bug” (1988). J Mascis è bello che incasinato, come lascia trasparire all’interno del brano, e riferendosi ad una persona che ha amato dice: “sometimes I don’t thrill you, sometimes I think i’ll kill you, just don’t let me fuck up will you… ‘cause when I need a friend it’s still you…. what a mess!” (parafrasando, il cantante è indeciso se ucciderla, perché non riesce a capirla, o provare ad esserle amico perché è l’unica persona che nonostante tutto ha).

Il video di “Freak Scene” è piuttosto scanzonato, e mescola scene grottesche: da un taglio di capelli in diretta finito con una spruzzata di ketchup in testa, ai protagonisti che indossano occhiali con occhi finti fino alla testa di una bambola mozzata. La follia, insomma, è percepibile e non poco.

Dinosaur Jr. – Out There

Dopo Bug del 1988, J Mascis e Lou Barlow litigano, con il bassista che esce dal gruppo. Con l’uscita di Barlow finisce anche un po’ l’epopea della band, o almeno il suo periodo migliore (con i due musicisti che appianeranno le divergenze soltanto nel 2007). Ma la discografia dei Dinosaur Jr. contiene ancora pezzi che vale la pena citare, e “Out There” è il pezzo dove l’auto-esaltazione chitarrista di J Mascis riesce meglio. Out There appartiene al secondo disco dopo Lou Barlow, Where You Been (1993), che è anche il più significativo della formazione post-Barlow assieme a Green Mind (1991). La canzone sembra dedicata ad una ragazza, ma ironicamente mi piace pensarla come se fosse dedicata proprio a Barlow .

“So che sei la fuori, che te ne sei andato… non puoi dire che è giusto, non si può sbagliare? […] la gente si sbaglia su ciò che dice […] so che sei la fuori, qui c’è ancora posto […] so che pensi sia solo un trucco ma forse sono cambiato, puoi dirmi solo che non è stato tutto inutile? Qualunque cose sia rimasta, prendila e nascondi il resto, ed ora vieni”.

Dinosaur Jr. – Pieces

Per chiudere il cerchio c’è Pieces, brano estratto da Farm (2009). Due album dopo l’uscita di “Out There”, i nuovi Dinosaur Jr. si sciolgono (1997) e ben dieci anno dopo, con il ritorno di Barlow, i Dinosaur Jr. si riformano. Da lì 4 album, che non sono un memoriale alla band ma si confermano di buona fattura. Il sound dei Dinosaur Jr. è usato sicuro, ma ovviamente non più un’innovazione; anche se soprattutto in “Farm” si ritorna su livelli importanti.

“Pieces” è una canzone incredibile, quella che sarebbe servita ai Dinosaur Jr. tempo prima per rimanere sulla cresta dell’onda; entrando prepotentemente nel novero delle loro tracce migliori. “Pieces” raccoglie appunto i cocci di quelli che sono i Dinosaur Jr., ricomponendoli in un vaso di Pandora contenitore di tutti i malesseri attraversati come uomini e membri della band. Si dice che durante le registrazioni di “Farm” i rapporti tornarono conflittuali per un po’, con J Mascis e Barlow che finirono di registrare il disco senza parlarsi.

Dinosaur Jr. – Just Like Heaven (The Cure)

Nonostante sia una cover “Just Like Heaven” dei Dinosaur Jr., ci dice molto di loro. Quella dei Cure non è un brano scontato per una band come i Dinosaur Jr., che mettono psichedelia e rumore in quella che è una vera e propria hit eccitando tutti; compreso Robert Smith. Il cantante dei Cure dichiarerà infatti di adorare la versione dei Dinosaur Jr., ed ispirarsi a loro quando la suonano live. Un attestato di stima incredibile ed unico nella suo forma, che fa capire quanto la band ci abbia messo del proprio in un brano in realtà di altri.

I “dinosauri” ci mettono energia, malinconia e chitarra elettrica con tanto wah; oltre che un finale “a sorpresa”. Fu girato anche un video che tra l’ironico e lo psichedelico, vedeva i Dinosaur Jr. protagonisti accompagnati dai magici pupazzi dei “Muppets”. La traccia è presente in Fossils, disco del 1991.

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