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8 dicembre 1980: L’ultimo giorno di vita di John Lennon

La figura di John Lennon ha ispirato alcune tra le più grandi rivoluzioni socioculturali nella storia della musica moderna. Cantautore, attivista ed artista istrionico, John Lennon ha scritto alcune delle pagine più prestigiose nella storia contemporanea; prima attraverso la sua militanza nei Beatles e, successivamente, con la sua straordinaria carriera solista, da cui sono nate tracce iconiche come Imagine. La sua morte fu un evento storico particolarmente tragico e significativo. Nella notte dell’8 dicembre del 1980, il mondo sembrò fermarsi, rimanendo scioccato innanzi alla perdita di una delle figure fondamentali della cultura moderna come quella di John Lennon. Oggi, a quarant’anni esatti da quel tragico giorno, milioni di persone rendono omaggio al genio indimenticato e al lascito inestimabile con cui John Lennon ha eluso l’inesorabilità del tempo.

8 dicembre 1980, l’ultimo giorno di vita di John Lennon

John Lennon trascorse il suo ultimo giorno di vita circondato dalla sua famiglia e intento ad assolvere ai doveri della sua vita d’artista al picco della carriera. In mattinata, la fotografa Annie Leibovitz si recò nell’appartamento del Dakota Building di New York in cui John abitava con Yoko Ono ed il figlio Sean per uno shooting commissionato dalla rivista Rolling Stone. La fotografa promise ai Lennon che sulla copertina della rivista, sarebbe stata stampata una foto di lui insieme a sua moglie. Inizialmente, Annie si rivelò restia al riguardo, poiché, a detta sua, il pubblico era poco propenso a ricevere Ono in copertina con Lennon.

Alla fine, la fotografa cedette alle richieste dell’artista. Dopo aver scattato tutto il materiale necessario, Annie Leibovitz lasciò l’edificio alle 15.30. A fine shooting, John incontrò il DJ di San Francisco Dave Sholin per quella che, da molti, viene considerata la sua ultima intervista; da mandare in onda su RKO Radio Network. Nel tardo pomeriggio, alle 17.40, John e Yoko si recarono, a bordo della loro limousine, ai Record Plant Studios, per poter lavorare insieme a Walking On Thin Ice, grande successo discografico di Yoko.

L’omicidio

Prima di recarsi in studio, John e Yoko ebbero un primo contatto con il carnefice di Lennon. I due artisti, infatti, erano soliti accogliere orde di fan in cerca di autografi all’uscita del Dakota Building. Tra questi, quel giorno, c’era Mark David Chapman che, dopo aver chiesto un autografo, si allontanò dalla coppia. Chapman, all’epoca venticinquenne, era una guardia di sicurezza delle Hawaii che aveva già pianificato di uccidere Lennon una volta, per poi cambiare idea.

Di ritorno dalle sessioni d’incisione, John Lennon decise di concludere il suo ultimo giorno di vita, andando a salutare il piccolo Sean prima di essere messo a letto, per poi andare a cena fuori con sua moglie Yoko. Nel tentativo di recarsi in casa, John Lennon venne sparato alle spalle. Mark David Chapman sparò 5 colpi di pistola, di cui 4, andarono a segno e, di questi, 2 colpirono l’aorta, risultando fatali per la leggendaria ex colonna portante dei Beatles. Quelle successive alla sparatoria, furono ore a dir poco tragiche.

John Lennon giunse in ospedale in condizioni irreversibili e venne dichiarato morto alle 23.15 dell’8 dicembre 1980. Il suo omicidio destò profondo orrore in milioni di persone, appassionate alla sua opera. Diverse iniziative si alternarono per rendergli omaggio e, nel 1985, vennero inaugurati gli Strawberry Fields di Central Park, in sua memoria. Oggi, vogliamo ricordare John Lennon come un artista straordinario;  fautore di una rivoluzione socioculturale senza precedenti e come una delle menti più brillanti ed estrose del XX Secolo.

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