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Amy Winehouse, i segreti della tragica morte della regina del blues

Il 23 luglio di qualche anno fa ci lasciava Amy Winehouse, la celebre cantante blues e soul. Leggiamo insieme i segreti della tragica morte della regina del blues inglese. Secondo le rilevazioni sul corpo di Amy Winehouse, in seguito anche all’autopsia, la cantante sarebbe morta per avvelenamento da alcol in seguito a un lago periodo di astinenza. La cantante era stata trovata morta nel suo appartamento a Camden, a nord di Londra, nel pomeriggio. La Nostra era caduta in coma e non era riuscita a svegliarsi. Il mondo quel giorno perse una delle migliori artiste musicali degli anni Duemila.

Un carattere particolare e brillante

Il medico legale, la dottoressa Shirley Radcliffe, aveva dichiarato che Amy Winehouse aveva consumato molto alcol volontariamente e la cantante sapeva che questa scelta le sarebbe stata fatale. La dottoressa di famiglia Winehouse aveva definito Amy come una ragazza sincera, brillante e intelligente, che stava facendo di tutto per combattere la sua dipendenza dall’alcol. Amy aveva sempre rifiutato un aiuto psicologico e psichiatrico in quanto riteneva che la sua creatività musicale sarebbe venuto meno. Chissà, magari sarebbe ancora viva se avesse accettato un altro aiuto.

Le difficoltà e le dipendenze

Tra le altre cose, Amy Winehouse aveva un’abitudine piuttosto difficile da combattere: la droga. Amy infatti utilizzava regolarmente eroina, crack, cocaina e cannabis ma aveva smesso di assumere droghe prima di un viaggio all’isola di Santa Lucia. Al posto della droga, la cantante aumentò vertiginosamente e in maniera davvero problematica il suo consumo di alcol. Al suo ritorno nel Regno Unito, essa decise di assumere alcuni farmaci per far fronte all’astinenza dall’alcol e per risolvere l’ansia. Ma cosa le disse il dottore la sera prima di morire e quali sono i segreti della tragica morte di Amy Winehouse?

Non fu assolutamente un suicidio

Il dottore aveva visitato la Winehouse la sera prima di morire e aveva notato che aveva bevuto molto. In qualche modo Amy sembrava calma e in qualche modo colpevole di ciò che aveva fatto, aveva iniziato a bere a causa della noia. Molti hanno ipotizzato che Amy volesse togliersi la vita volutamente, suicidandosi e ponendo così fine a tutte le sue sofferenze. Il medico però interpellato proprio in tema, disse che Amy aveva specificatamente detto che non voleva morire e non voleva togliersi la vita. La morte a 27 anni della cantante inglese la fa includere, pur non volendo, nella lista Club 27, ovvero gli artisti del rock morti incredibilmente a 27 anni. Basti pensare a Robert Johnson a Brian Jones a Jim Morrison, a Jimi Hendrix.

La morte e il cordoglio della perdita

Il medico legale ammise che la Winehouse morì per “tossicità dell’alcol“. La Winehouse aveva consumato volontariamente alcol e due bottiglie vuote di vodka si trovavano sul pavimento accanto al suo letto, quando venne rinvenuto il corpo. Quella fu una perdita molto dolorosa e quel giorno, il 23 luglio 2011, se ne andò una donna, una cantante per la precisione, simbolo della rinascita del blues e del soul inglese. Purtroppo, non potremmo mai sapere se Amy avrebbe continuato la propria carriera con le grandi canzoni che aveva fatto uscire.

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