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5 meravigliosi assoli all’interno di canzoni italiane

La storia della musica italiana è costellata da pietre miliari. Esercizi di tecnica e stile eccelsi che non disdegnavano né si allontanavano dall’avanguardia d’oltreoceano. Nel corso della lunga tradizione musicale del Belpaese si sono susseguiti artisti dalla caratura elevatissima che, più volte, abbiamo avuto il piacere di ascoltare insieme ai mostri sacri del Rock degli anni d’oro. La musica italiana, si sa, punta dritta al cuore, appassiona e affascina come poche.

Il nostro paese presenta un folklore dal prestigio assoluto, capace di appassionare milioni di persone intorno al mondo. In una scena così variegata, sembra impossibile non incappare in artisti leggendari, capaci di far venire i brividi sin dalle prime note. L’apporto di alcuni artisti sulle scene italiane è inimmaginabile, mentre, per quanto riguarda alcuni musicisti, il cui debutto, è avvenuto in tempi relativamente recenti, il meritato successo sembra non essere ancora sopraggiunto.

La scena italiana, del resto, è da sempre oggetto di particolari critiche e osservazioni. In un panorama così vasto e dalla tradizione così variegata, talvolta le novità possono scioccare eccessivamente gli ascoltatori o, più semplicemente, passare in secondo piano rispetto alle opere degli artisti più in voga. In questa classifica, abbiamo raccolto alcuni meravigliosi assoli presenti in canzoni italiane; includendo sia mostri sacri della cultura contemporanea che gruppi di stampo moderno.

5) Punkreas – La canzone del Bosco

I Punkreas sono un gruppo Hardcore Punk formatosi nella provincia di Milano tra il 1989 e il 1990. La band riprende sonorità tipiche del Punk angloamericano. La loro discografia ci permette di respirare le atmosfere rabbiose tipiche degli anni d’oro del genere. Sovversione rivoluzionaria e strumentali incisive la fanno da padrone e, ne La Canzone del Bosco è presente un assolo, verso la fine, che pur collimando perfettamente con la strumentale incalzante, mostra ogni nota ben scandita e con alcuni fraseggi ed armonie particolarmente interessanti.

4) Timoria – Sangue Impazzito

I Timoria sono stati un gruppo Alternative Rock nato a Brescia al tramonto degli anni ’80. La band è rimasta attiva fino al 2003. Sangue impazzito si propone come una ballata languida e trascinante, aperta da un meraviglioso arpeggio iniziale per chitarra acustica. Il brano è un crescendo emozionale a dir poco straordinario per quanto meticolosamente costruito. Pur mantenendo una ritmica sostenuta e passando attraverso diversi cambiamenti, arriva ad aprirsi con un assolo capace di arrivare dritto al cuore di chi ascolta per come inserito all’interno del complesso del brano. La traccia, nel complesso, è un ottimo esercizio di stile, in cui tutto appare giusto e mai eccessivo.

3) The Zen Circus – L’Anima Non Conta

Gli Zen Circus hanno irrotto sul panorama musicale nostrano attraverso brani irriverenti e particolarmente aggressivi. Il loro stile sia lirico che compositivo, ribelle e fuori dagli schemi, ha permesso agli appassionati di vivere, a distanza di anni, il periodo delle rivoluzioni soniche degli anni ’90. Il loro sound affonda le radici nella cultura Punk, Alternative e Grunge e i loro testi, usualmente dissacranti, trattano tematiche di denuncia sociale e argomenti, spesso, delicati. L’Anima Non Conta, ancora una volta, si presenta come una Heavy Ballad ben orchestrata con un assolo finale, esempio lampante che, per riuscire in un brano, non occorre eccedere in tecnicismi di sorta; rivelando quanto, in realtà, possa, talvolta, risultare difficoltoso comporre una canzone “semplice”.

2) Lucio Battisti – Con Il Nastro Rosa

Ci troviamo innanzi ad una vera e propria pietra miliare della canzone italiana. Nel 1980, Lucio Battisti si rese fautore di una delle pagine più brillanti della cultura moderna, grazie alla pubblicazione di questo brano, semplicemente perfetto in ogni sua parte. La voce di Battisti, come sempre, incarna le atmosfere turbanti ed incerte del protagonista del brano, il cui testo, è tra gli ultimi scritti da Mogol per il cantante. L’assolo finale di Con Il Nastro Rosa, è nato dalla chitarra incendiaria di Phil Palmer che, all’epoca travolse il pubblico italiano con un turbine di emozioni in Blues che, ancora oggi, fa accapponare la pelle.

1) Fausto Mesolella – Suonerò fino a farti fiorire

Un grande uomo ed un artista immenso. Fausto Mesolella lascia le sue spoglie terrene nel 2017. Il chitarrista e compositore campano, ha tessuto alcuni degli arabeschi più memorabili e commoventi nella storia della musica italiana. Pochissimi artisti sono capaci di collimare estro e tecnica con la stessa, meravigliosa, emozione, con cui Fausto adornava le sue composizioni. Ogni brano scritto dal chitarrista è una meravigliosa manifestazione di virtuosismo estremo, in termini ritmici e solisti. La sua musica rimarrà eterna, un utopico ponte sull’abisso capace di trasportarci attraverso sentimenti straordinariamente sinceri. In Suonerò Fino A Farti Fiorire, la chitarra di Mesolella esprime una melodia gioviale, intrattenitrice di un lungo viaggio alla scoperta di sé stessi, per poi trovare nel suo culmine, lo spazio per un assolo particolarmente distorto, eseguito per chitarra classica, straordinariamente chiaro e scandito.

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