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Back in Black: la tempesta che mise a rischio l’intero album

Back in Black e le registrazioni in Bahamas

Back in Black è, sicuramente, uno degli album più celebri di sempre. Il prodotto discografico degli AC/DC è interamente dedicato alla memoria di Bon Scott, ed è il primo che sia stato realizzato dopo la morte del primo grande leader della hard rock band australiana. Non solo: l’album figura anche tra i dischi più venduti di sempre, con più di 50 milioni di copie vendute, di cui oltre 22 milioni soltanto negli Stati Uniti.

In quest’articolo, però, vogliamo parlarvi di quelle che furono le particolari registrazioni che interessarono l’album. Gli AC/DC volevano registrare Back in Black a Londra, ma nessuna sala di registrazione era libera nelle settimane che gli australiani avevano scelto. Ma questi ultimi non si persero d’animo, spostandosi nelle Bahamas per le registrazioni.

La tempesta che rischiò di rovinare tutto

Gli AC/DC registrarono l’album all’interno dei Compass Point Studios di Nasau. Tutto sembrava andare nella norma, senza nessun tipo di problema, quando avvenne l’imprevisto: una tempesta rischiò di rovinare tutto. In quelle settimane, infatti, le Bahamas divennero preda di un meteo difficile, e sull’isola si scagliò una violentissima tempesta che mandò in cortocircuito le apparecchiature dello studio. Ci fu soltanto una pausa forzata, ma per fortuna non si andò incontro ad altri danni e non venne perso materiale registrato.

Sembra che quest’episodio abbia ispirato Brian Johnson che, nella prima strofa di “Hells Bells”, avrebbe raccontato l’avvenimento: “I’m a rolling thunder, a pouring rain / I’m coming on like a hurricane / My lightning’s flashing across the sky / You’re only young but you’re gonna die”.

Back in Black: l’album dedicato alla memoria di Bon Scott

A proposito di Hells Bells, la prima canzone dell’album sottolinea un motivo conduttore di tutto il disco. Back in Black è, senza dubbio, un album dedicato alla memoria di Bon Scott. La traccia di apertura lo sottolinea benissimo, con i rintocchi di campana che aprono il disco.

A dire il vero, però, la dedica la si può estrapolare anche da altri fatti. In primo luogo la copertina dell’album: gli AC/DC chiesero che essa fosse interamente in nero – in segno di lutto – e non recasse alcuna scritta. La Atlantic Records, nonostante qualche perplessità, accettò, chiedendo però alla band di bordare in grigio il proprio nome, per rendere l’album riconoscibile sugli scaffali.

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