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Beatles: l’influenza di John Lennon nella musica dei Pink Floyd

Il mondo della musica è pieno di storie pazzesche, collaborazioni più uniche che rare e profonde amicizie. Oggi, in particolar modo, vogliamo prendere in analisi due mostri sacri della storia del rock, due band che -con il loro sound, le loro idee e i loro album a dir poco rivoluzionari- hanno cambiato completamente il concetto di musica: i Pink Floyd e i Beatles. Questi due gruppi, naturalmente, non hanno bisogno di tante presentazioni: anche un bambino saprebbe riconoscerli. Certo, col tempo non sono mancati i commenti e i giudizi da parte di entrambi i membri del gruppo, ma oggi vogliamo soffermarci in particolar modo sull’influenza che ha avuto un singolo Beatle -in questo caso John Lennon– sulla musica dei Pink Floyd.

Beatles: l’influenza di John Lennon nella musica dei Pink Floyd

Prima di iniziare questo lungo discorso, è giusto fare le dovute precisazioni. I Beatles -formati da John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison– come ben sapete, erano già a metà carriera quando i Pink Floyd si formarono (1965) e, naturalmente, godevano già di un enorme seguito. I Floyd, quindi, in un primo momento non poterono far altro che osservare e cercare di capire cosa rendesse i Fab Four così speciali.

Nel 1967, infatti, i Pink Floyd -attirati soprattutto dal successo dell’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band (che andrà a configurarsi come uno dei più grandi lavori discografici della storia della musica)- presero ispirazione proprio da quei quattro ragazzi di Liverpool. L’ispirazione, naturalmente, non riguardava solo la musica -anche perché a livello di composizione i Floyd avevano ben poco da invidiare ai Fab Four- ma anche e soprattutto l’approccio alle sonorità, il rapporto con il pubblico e i metodi di registrazione.

Il successo di Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band e le parole di Roger Waters

 

Roger Waters, a proposito di quello straordinario album dei Beatles, disse:

“Ricordo che quando i Beatles pubblicarono Sgt. Pepper’s noi continuavamo ad ascoltarlo, per ore ed ore, come se fossimo ipnotizzati. In quel momento in poi credo sia cambiato il mio approccio, anzi il nostro approccio alla fase compositiva. Ho imparato molto dalla musica dei Beatles. Ho imparato tantissimo da John Lennon, Paul McCartney, Ringo Starr e George Harrison. Ho imparato che dovevamo finalmente sentirci liberi, che potevamo finalmente esprimerci e raccontare le nostre vite.” 

Una cosa era certa: il vero leader dei Beatles era John Lennon. E, Syd Barrett, primo storico frontman dei Pink Floyd, non ci mese tanto per capirlo. Barrett era completamente innamorato di Lennon, del suo stile, del suo modo di comporre, del suo modo di approcciarsi al pubblico. E, alla fine, per avvicinarsi quanto più possibile al suo sound (e a quello degli altri Beatles) spinse la sua band a registrare negli iconici Abbey Road Studios.

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