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Chris Slade: “suonare negli AC/DC può essere un’arma a doppio taglio”

Gli AC/DC, nati a Sidney nel 1973, sono tra le band più rappresentative del rock e, su questo, non ci piove. Entrare a far parte di una band di questo calibro, però, comporta tanti pro e anche qualche contro e, questo, ve lo potrà confermare il batterista Chris Slade.

Chris Slade: “suonare in una band del genere può essere un’arma a doppio taglio”

Christopher Rees, al secolo Chris Slade, ha collaborato, oltre che con gli AC/DC, con tantissimi altri grandi artisti come: Tom Jones, Paul Rodgers, Jimmy Page, David Gilmour, Rick Dufay e tanti altri ancora. La sua esperienza musicale, quindi, è vasta e ben frammentata.

E, se c’è una cosa che porterà sempre nel cuore, è la sua esperienza con la band australiana: ‘Far parte degli AC/DC è un’esperienza unica. Circa 90 mila persone ad ogni show, tanto divertimento sul palco e tanta buona musica. Quindi veramente, è un onore per me suonare in questa band.” Ha spiegato l’artista in una recente intervista per una stazione radiofonica, aggiungendo: “Far parte di una band di questo calibro, però, può essere un’arma a doppio taglio. Mi spiego: l’ultima volta che lasciai il gruppo, ad esempio, nessuno mi richiamò. Nessuno disse ‘hey Slade c’è questo progetto in atto’, oppure ‘Slade stiamo per andare in tournèe, vuoi venire con noi’? Quindi si, suonare con gli AC/DC comporta tanti pro e anche qualche contro.”

Chris Slade e la sua esperienza con gli AC/DC

Christ Slade è tornato a far parte degli AC/DC nel 2015, dopo ben 21 anni dal loro ultimo show insieme: “In realtà non avevo grande libertà di esprimermi all’epoca. Durante le registrazioni dell’album Razors Edge, ad esempio, Angus e Malcom realizzavano le demo e io, Phil e Simon dovevamo lavorarci sopra, riproducendo il sound che avevano creato loro. Sia Angus che Malcom sapevano suonare la batteria, quindi componevano le canzoni sulle loro stesse basi.”

Slade, attualmente impegnato in un progetto parallelo con un gruppo neonato inglese chiamato Damage Control, a fine intervista si è concentrato sui pezzi più rappresentativi della band australiana: “Quasi tutti i brani degli AC/DC sono dei pezzi straordinari e non sto parlando solo di ‘Thunderstruck’. Sai, quel pezzo è davvero esagerato, penso che neanche Angus e Malcom immaginassero tutto quel successo. Il pezzo che mi piace di più, invece, è ‘Rock Your Heart Out’: adoro suonarla, anche se non l’ho composta io, è opera ovviamente dei fratelli Young. Eseguirla, però, non è affatto un compito facile perchè ha un ritmo intenso e innovativo.”

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