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Cinque misteri sui Pink Floyd che probabilmente non conoscevate

Durante la loro incredibile carriera i Pink Floyd hanno lasciato, alle loro spalle, una serie di misteri che hanno caratterizzato una fonte inesauribile di opinioni, teorie e successo. Dai misteri riguardanti i primi album allucinati con Syd Barrett fino al messaggio segreto presente all’interno di The Wall, vogliamo analizzare alcuni di questi misteri e segreti che hanno fatto la storia: ecco cinque misteri sui Pink Floyd che probabilmente non conoscevate.

Il messaggio segreto presente in The Wall

Iniziamo con uno dei cinque misteri sui Pink Floyd che probabilmente non conoscevate: avendolo già citato precedentemente, avrete già capito di quale messaggio stiamo parlando, se siete grandissimi fan dei Pink Floyd e ricordate tutte le loro canzoni; se la memoria non dovesse aiutarvi o non vi viene in mente nulla, vi spieghiamo a cosa ci riferiamo: il messaggio segreto è presente all’interno di Empty Spaces, canzone particolarissima di The Wall.

Con poco più di due minuti, Empty Spaces sembra essere soltanto un tramite per la successiva Young Lust, con i suoi 40 secondi iniziali di progressione musicale e con le parole incomprensibili pronunciate da Roger Waters. In realtà, è proprio in quelle parole incomprensibili che è nascosto il messaggio segreto.

Se ascoltate al contrario, infatti, quelle parole lasciano un messaggio allo spettatore:

– Hello, Looker… Congratulations. You have just discovered the secret message. Please send your answer to Old Pink, care of the Funny Farm, Chalfont…
– Roger! Carolyne’s on the phone!
– Okay.

Che, tradotto in italiano, caratterizzano un riferimento al “vecchio Pink” Syd Barrett:

– Ciao, osservatore… Congratulazioni. Hai appena scoperto il messaggio segreto. Per piacere, invia la tua risposta al Vecchio Pink, presso la Funny Farm, Chalfont…
– Roger! Carolyne al telefono!
– Okay.

The Dark Side of the Raimbow: il legame tra The Dark Side of the Moon e Il Mago di Oz

Secondo uno dei misteri più affascinanti riguardanti i Pink Floyd, il più grande capolavoro della band britannica sarebbe stato realizzato grazie a Il Mago di Oz, il celebre film di Fleming che non solo avrebbe ispirato l’album della band britannica, ma avrebbe permesso una composizione perfettamente simmetrica. La leggenda ha coinvolto così tanti appassionati che, per coloro che credono in quest’associazione, l’album prende il nome di The Dark Side of the Rainmbow.

Nonostante non sia strutturalmente possibile aver composto un album direttamente sul film per questioni di durata (il film dura 101 minuti contro i 42 di The Dark Side of the Moon), alcune scene vedono una sovrapposizione perfetta; un esempio? Quando Dorothy torna a casa sembrano subito venire in mente le parole “Home, home again, I like to be here when I can” o, quando entra in scena la strega, si possono sentire campanelle che hanno lo stesso ritmo e suono di quelle usate in Time.

Il misterioso rapporto tra Pink Floyd e Stanley Kubrick

Il rapporto tra Pink Floyd e Stanley Kubrick sarebbe potuto essere di una celebrità e di un’importanza incredibili: immaginate una realtà in cui una delle entità musicali migliori di sempre riesca a offrire il suo supporto a uno degli esponenti migliori della cinematografia mondiale… sarebbe stato incredibile, vero?

In realtà, il rapporto tra Pink Floyd e Stanley Kubrick ha conosciuto soltanto rifiuti. Il primo a declinare un’offerta è stato proprio il regista: la band di David Gilmour e Roger Waters voleva far parte della sonorizzazione di 2001: Odissea nello Spazio e chiese a Kubrick di offrire un apporto musicale al film, che fu negato proprio dal regista.

Più tardi, però, si verificò esattamente il contrario: Stanley Kubrick chiese ai Pink Floyd l’autorizzazione per l’utilizzo di Atom Heart Mother nel celebre Arancia Meccanica; la band rifiutò per paura che il brano venisse modificato troppo, o forse semplicemente per “vendicarsi” del primo rifiuto, come afferma Nick Mason: “Probabilmente perché non ci fece fare nulla per “2001” – pensavamo che sarebbe stata esattamente quel tipo di cosa per cui avremmo potuto fare una colonna sonora.”

Tuttavia, secondo alcune indiscrezioni che non sono mai state confermate, la band e Stanley Kubrick si sarebbero incontrati in segreto per pensare a un metodo di partecipazione indiretta della band all’interno di 2001: Odissea nello Spazio. I 23 minuti di Echoes sarebbero, secondo un’analisi più attenta, perfettamente sincronizzati con l’ultima parte del film, denominata Giove e oltre l’infinito.

Gli ultimi 30 secondi di The Dark Side of the Moon

Probabilmente, il mistero più bello dei Pink Floyd e di The Dark Side of the Moon riguarda gli ultimi 30 secondi del celebre album della band britannica; la formazione non l’hai dichiarato, ma l’ultima parte di Eclipse, che vede il continuo battere di un cuore pulsante, propone – in realtà – l’azione da parte di un’orchestra.

Mentre si è distratti dal battito del cuore, un’orchestra suona Ticket to Ride dei Beatles: non si sa se la scelta sia voluta da parte della band o faccia parte di un riutilizzo del nastro che già era stato utilizzato per le registrazioni della band di Liverpool; a dire il vero, i Pink Floyd non hanno mai fornito informazioni a riguardo.

L’album dei Pink Floyd mai pubblicato

Terminiamo con l’ultimo dei cinque misteri sui Pink Floyd che probabilmente non conoscevate, uno dei più affascinanti: i Pink Floyd hanno realizzato un album che non hanno mai pubblicato, dopo il grandissimo successo ottenuto da The Dark Side of the Moon. Si tratta di Household Objects, un disco in cui la band britannica diede vita ad una sperimentazione artistica incredibile e caratterizzata dall’abbandono dello strumento tradizionale.

“Se si stappa una bottiglia di vino attraverso la bocca del collo si ottiene un suono alto, come quello delle tablas, da altri oggetti escono diverse sonorità, e così via. – affermò David Gilmour Ci abbiamo gingillato un po’ intorno. All’epoca realizzammo quei rumori e li registrammo. Passammo un sacco di tempo lavorando con degli elastici tirati contro scatole di fiammiferi.”

Nonostante fosse affascinante, il progetto non ebbe seguito a causa della troppa difficoltà; tuttavia, qualcosa di Household Objects è rimasto, come The hard way, ad esempio, che è presente all’interno del boxset Immersion di The Dark Side of the Moon. 

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