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Doors, le parole del batterista John Densmore: “Devo la carriera ai miei denti”

All’interno di una sua recente intervista, John Densmore, batterista dei Doors, ha parlato di quanto importanti siano stati i denti nel processo di formazione discografica che l’ha fatto diventare celebre. Ovviamente, il tutto si è risolto in modo particolarmente ironico e scherzoso, e il batterista ha voluto scherzare a proposito dell’importanza dei denti nel renderlo celebre come musicista e scrittore statunitense, che ha fatto la storia grazie ad un inconfondibile sound con la sua batteria che ha rivoluzionato il modo di suonare la stessa nell’ambito della storia del rock e non solo. Prendendo in esame le sue dichiarazioni, vogliamo considerare quali sia stata la storia di John Paul Densmore, sia in quanto batterista dei Doors, sia in quanto innovatore dal punto di vista musicale.

Lo stile innovativo di John Densmore

Per quanto John Densmore abbia scherzato affermando che deve la sua carriera ai suoi denti e al suo ortodontista, il motivo che ha determinato il suo grande successo è dettato effettivamente dalla grande innovazione e il batterista stesso ha introdotto nell’ambito della storia della musica, data la sua collaborazione con i Doors; in effetti, John Paul Densmore ha sempre avuto uno stile particolarmente singolare, che ha permesso la sua batteria di essere particolarmente spoglia di elementi, tanto da creare una configurazione piuttosto minimalista tale da rendere la batteria come una vera e propria seconda voce.

In effetti, per il suo stile particolare, è spesso stato definito come un batterista jazz, per quanto abbia collaborato con una delle rock band più importanti nell’ambito della storia della musica, i Doors capitanati da Jim Morrison.

Biografia e carriera di John Densmore

Densmore ha iniziato a suonare fin dall’età di 10 anni, quando fu obbligato a prendere lezioni di piano formandosi su alcuni classici come Bach e Beethoven. Per quanto le sue qualità fossero dimostrate, non è stato mai appassionato da questo tipo di musica, né dal pianoforte in generale, in grado di rispecchiare una personalità che non gli apparteneva. Lo strumento che gli ha cambiato la vita è stato la batteria, a cui ha approcciato fin dagli anni del liceo, con una passione certamente più accentuata. Dopo aver studiato un anno, come dichiarato nella sua autobiografia, sui tappetini di gomma, ha iniziato ad accorciare definitivamente allo strumento grazie al suo insegnante, che gli ha permesso di suonare per la prima volta su un tamburo.

La sua passione era così tanto elevata che gli ha permesso di suonare più e più ore al giorno perdendo la cognizione del tempo e non accusando mai la fatica, prima di diventare uno dei batteristi più rivoluzionari e rappresentativi della storia della musica. Il batterista ha fatto parte dei Doors dal 1965 al 1973, anno in cui Jim Morrison ha trovato la morte; nel 2011 il batterista ha collaborato con gli Skrillex, mentre nel 2013, insieme a Robby Krieger, è stato ospite del evento tenutosi a Los Angeles, nell’ambito del Country Museum of Art. Si tratta di ultimi passi di una carriera incredibilmente rappresentativa, che ancora oggi lo vede in attività e che l’ha portato a divenire uno dei più importanti di sempre nel suo settore.

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