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Elvis Presley e Michael Jackson: cosa hanno in comune?

­­­­Oggi parleremo di due sovrani nel panorama musicale dell’ultimo secolo: il re del rock’n’roll Elvis Presley ed il re del pop Michael Jackson. Entrambi, dal loro sbarco nell’industria discografica, ne hanno cambiato le sorti, imponendo un modello da loro imposto e che è entrato nell’iconografia della cultura pop e che ancora è un modello di riferimento per numerosi artisti. Vedi gli elementi che più evidentemente accomunano i due cantanti americani.

Elvis e Jackson: le umili origini

Partendo dal primo elemento che si riscontra cronologicamente nella biografia di chiunque, ossia la nascita, possiamo notare come sia Elvis che Michael Jackson siano nati in contesto molto umili, per non dire di povertà. Elvis nacque a Tupelo, Mississipi, l’8 gennaio 1935 in una piccola casetta di legno costruita dallo stesso padre del cantante. La casa era situata in una zona povera della cittadina, al confine con il ghetto dove era confinata la popolazione di colore. Questo fu un elemento fondamentale nella sua formazione musicale, in quanto ebbe modo di ascoltare il blues, genere normalmente snobbato dai caucasici. D’altro canto Michael Jackson venne alla luce il 29 agosto 1958 a Gary, Indiana, ed era il settimo di dieci figli. L’intera famiglia Jackson visse in una piccola casetta di mattoni all’indirizzo 2300 Jackson Street.

Elvis e Jackson: il rapporto con il padre

Un secondo punto in comune tra i due artisti è il rapporto con la figura paterna. Elvis, soprattutto da bambino, ebbe poco rapporti con il padre, soprattutto quando questo fu arrestato e rimase in carcere per alcuni mesi per aver falsificato una firma su un assegno. Un altro momento di scontro fu quando il padre Vernon si risposò, a seguito della morte della madre Gladys nel 1958, quando Elvis non si presentò al matrimonio. Ciò nonostante nel corso degli anni i due si riavvicinarono. Jackson invece ha dichiarato pubblicamente che per anni il padre, soprattutto ai tempi dei Jackson Five, quando Michael di fatto era un bambino, era solito picchiare i filgli ed insultarli in caso di errori o nella coreografia o nel canto. In una intervista in particolare il re del pop ha dichiarato che gli insulti che il padre lanciava verso di lui erano rivolti all’aspetto del suo naso.

Elvis e Jackson: le loro regge

I due re sono accomunati anche dalla particolarità dei loro regni, delle loro regge da sogno. Quella di Elvis si chiamava, e si chiama, Graceland, nome con cui si identificava la villa già in precedenza, e che Presley acquistò nel 1957. Da quel momento attuò diverse modifiche strutturali, facendo costruire sale che seguissero il suo gusto tra i quali spiccano la cosiddetta Jungle room, arredata in stile esotico, e la stanza dei televisori, dove Elvis era solito guardare tre televisioni contemporaneamente. Graceland è diventata a partire da inizio anni ’80, visitabile ed ad oggi è la seconda residenza più visitata negli Stati Uniti dopo la White House. Micheal Jackson non era certo da meno: la sua Neverland era una sorta di terra incantata che è entrata nell’immaginario di tutti i suoi fans. La acquistò nel 1988 dopo una lunga trattativa e fece immediatamente aggiungere: una pista da go kart, una ruota panoramica, una sala giochi, un teatro/cinema, uno zoo e svariate giostre in stile luna park. Jackson era solito invitare in questa sua isola che non c’è bambini e ragazzi provenienti da situazioni difficili per cercare di fargli passare delle ore piacevoli.

Elvis e Jackson: la morte tragica

Come prima abbiamo analizzato la nascita, ora daremo un occhio alla morte delle due stars planetarie. In  questo caso è possibile fare un discorso unico: entrambi furono trovati senza vita dopo aver assunto quantità eccessive di farmaci prescritti dai loro medici. A tal proposito Lisa Marie Presley, che si lega ai due in quanto figlia di Elvis e moglie di Michael, ha affermato che quest’ultimo le confessò di avere paura di fare la stessa fine di Elvis. Inoltre sono nate, a seguito del decesso di entrambi, ipotesi complottistiche su una eventuale messa in scena.

 

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