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Elvis Presley, il biografo Peter Guralnick racconta i suoi ultimi momenti

Gli ultimi momenti e le ultime ore di Elvis Presley nella sua tenuta di Graceland furono davvero terrificante. La sua fidanzata dell’epoca, Ginger, scoprì il corpo del compagno che aveva già avuto un attacco cardiaco. Era palese che non ci sarebbe stato davvero nulla da fare, ma la speranza era sempre l’ultima a morire, anche in quei casi così apertamente evidenti. Ci furono tentativi disperati di rianimazione mentre la figlia del Re del Rock n’Roll Lisa Marie e il padre di Elvis, Vernon, si precipitarono dentro per aiutare Ginger. Questa tragica morte non fece altro che aumentare la memoria del cantante e consolidare la sua musica nelle orecchie e nella memoria del pubblico.

LO SHOCK NEL MONDO

L’ex moglie Priscilla Presley continua, ancora oggi, dopo oltre 30 anni dalla morte dell’ex marito. La morte di Elvis scioccò davvero il mondo, in quel maledetto 16 agosto 1977. In un mondo che veniva molto prima dei social media e di Internet, la notizia si diffuse in tutto il mondo subito, paradossalmente. Elvis venne trovato nel suo bagno, ormai defunto, e in appena due ore tutti i telegiornali riportarono la notizia della morte del cantante. Erano all’incirca le 13.30 quando la fidanzata Ginger si svegliò nel letto, da sola, e non sapeva dove fosse andato Elvis. Spesso il cantante andava a letto durante la giornata, poiché abituato a lavorare e stare sveglio di notte.

IL TRAGICO RITROVAMENTO DI ELVIS

Soffriva di grave insonnia e costipazione. Ciò significava che passava intere ore in bagno. Uno dei resoconti definitivi degli ultimi giorni è riportato, tra le altre cose, nella biografia del biografo Peter Guralnick Careless Love: The Unmaking of Elvis Presley, pubblicata nel 2000. Egli descrive in dettaglio angosciante gli ultimi momenti di panico a Graceland e il frenetico viaggio in ospedale. Guralnick dice: “Lei (Ginger) si è lavata e si è truccata nel bagno, quindi ha bussato alla porta del bagno di Elvis. Quando non ebbe risposta, spinse [la porta] e lo scoprì disteso sul pavimento, con il pigiama d’oro che gli scivolava attorno alle caviglie, il viso sepolto in una pozza di vomito sul fitto tappeto di lana“.

LE EVIDENTI PROVE DELLA MORTE

Il biografo continua: “In preda allo stupore, [Ginger] chiamò di sotto e chiese di parlare con qualcuno in servizio, e la cameriera chiamò Al Strada [uno dei membri dello staff di Presley] in linea. Pensava che ci fosse qualcosa di sbagliato, gli disse. Ginger si stava chinando su Elvis quando l’amico e socio di Elvis Joe Esposito salì di corsa le scale e insieme riuscirono a capovolgere il corpo e Joe cercò di rimetterlo in sesto“. Vennero chiamati i servizi di emergenza e un’ambulanza. Nel bagno, nessuno poteva credere che Elvis potesse essere morto. Le prove erano però incredibilmente evidenti: “Il suo viso era gonfio e violaceo, la lingua era scolorita e sporgeva dalla sua bocca, i bulbi oculari rosso sangue“.

GLI ULTIMI MOMENTI

Lisa Marie, la figlia di Elvis, e Vernon, il padre di Elvis, si precipitarono in bagno. Secondo i resoconti, Vernon gridò: “Oh, Dio, figlio, per favore non andare, per favore, non morire.” Lisa Marie, che aveva solo nove anni, chiese: “Cosa c’è che non va in mio papà?“. Venne accompagnata fuori da Ginger che chiuse la porta del bagno, ma la bambina continuava a dire: “C’è qualcosa che non va in mio padre e lo scoprirò“. L’ambulanza arrivò e gli assistenti in seguito videro subito che Elvis era morto. Il dottor Nichopolous, medico personale di Elvis, arrivò il prima possibile, ma ormai non c’era nulla da fare. Alle 16:00 il padre infranto si fermò sui gradini fuori Graceland e disse al mondo che il figlio se ne era andato.

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