R3M

Elvis Presley: il rapporto del re del rock’n’roll con l’Italia

Elvis Presley è uno dei cantanti più importanti nella storia della musica moderna; lo conferma non solo la grandissima influenza che ha avuto e continua ad avere su migliaia di artisti, ma anche il dato numerico che lo incorona come artista solista con più dischi venduti: più di un miliardo. In Italia spesso è stato meno considerato, soprattutto se paragonata a molti paesi esteri, in particolare quelli anglosassoni. Questo probabilmente è dovuto anche alla situazione storico culturale che il nostro paese attraversava a metà anni ’50, quando Elvis divenne un fenomeno a livello mondiale.

Il primo incontro con la canzone italiana

Ciò nonostante è innegabile che Elvis influenzò lo stile di molti cantanti rock’n’roll italiano, chi dal punto di vista scenico, chi dal punto di vista vocale. Anche lo stesso Presley giovò però dell’influenza musicale del bel paese, soprattutto della musica classica e lirica. Approfondì questo stile musicale durante i due anni che passò in Germania a causa del servizio militare, tra il 1958 ed il 1960. In questi anni si appassionò in particolare al tenore italo americano Mario Lanza.

Elvis Presley: Le sue versioni dei classici napoletani

Gli effetti di questi ascolti si riscontrano nelle pubblicazioni dopo il ritorno da militare. Quando i discografici della RCA gli proposero alcune demo di canzoni rock’n’roll, lui rispose: “No, da oggi facciamo opera!”. Il risultato fu la pubblicazione nel 1960 del singolo “It’s Now Or Never” che raggiunse la vetta delle classifiche. Si tratta della versione in lingua inglese del classico della canzone napoletana “O Sole Mio”. Per confermare alla critica che non si trattava di un caso, l’anno successivo uscì “Surrender”, la sua versione di “Torna A Surriento”, che raggiunse anch’essa il primo posto in classifica.

Cogliendo sempre dalla cultura musicale napoletana Elvis registrò “Santa Lucia”, che si tratta della prima e dell’ultima canzone che il re del rock’n’roll registrò cantando in lingua italiana (tra l’altro neanche tanto male se si pensa che non ha mai studiato la nostra lingua). La canzone fu ascoltata per la prima volta nel corso del film “Viva Las Vegas” del 1964, per poi essere inclusa all’interno dell’album “Elvis for Everyone” del 1965.

Le canzoni italiane a lui contemporanee

Oltre che dalle canzoni più classiche o comunque provenienti dalla cultura popolare, Elvis attinse anche dalla musica italiana a lui contemporanea. Nel 1964 registrò la sua versione in lingua inglese, della canzone “Io” di Domenico Modugno, intitolandola “Ask Me”. Pubblicato come singolo nello stesso anno, venne poi inclusa in un album nel 1968 in “Elvis’ Gold Records Volume 4”.

Un’altra canzone famosissima che Elvis interpretò e che venne inclusa nell’ album del 1970 “That’s The Way It Is”, e di cui si può anche vedere la registrazione video dal vivo  inclusa nell’omonimo documentario dello stesso anno, è “Io Che Non Vivo (Senza Te)” di Pino Donaggio. In inglese il titolo diventò “You Don’t Have To Say You Love Me”. Probabilmente Elvis prese spunto dalla versione della cantante inglese di Dusty Springfield, del 1966. La canzone uscì anche come singolo raggiungendo l’undicesimo posto in classifica.

Elvis Presley live in Italia

Elvis non si esibì mai in Italia, anche perché non fece mai nessun concerto fuori dagli Stati Uniti, salvo per un paio di concerti in territorio canadese nel corso degli anni ’50. A metà anni ’70 si aprì però uno spiraglio di vederlo esibire nel nostro nel nostro paese, quando ricevette un’offerta di contratto dal famoso locale “La Bussola”. Il colennello Tom Parker però chiese di proposito troppi soldi per fare andare a monte tutto, cosa che per ragioni mai del tutto chiarite faceva ogni volta che qualcuno gli chiedeva di portare Elvis fuori dagli USA. Abbiamo quindi sempre potuto godere solo, per modo di dire, dei suoi dischi e dei suoi film.

Articoli correlati

Condividi