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Eric Clapton, Lory del Santo e la morte del figlio Conor

La relazione tra Eric Clapton e Lory del Santo

La relazione tra Eric Clapton e Lory del Santo è sicuramente una delle più celebri e sfortunate nella storia del rock. La showgirl italiana è stata a lungo alla ribalta della cronaca rosa, per via delle sue molte relazioni. Ha dichiarato di essere stata ospite di Adnan Khashoggi, ricco uomo d’affari saudita che la ospitò nel suo panfilo e le regalò un collier di diamanti. Ma tornando alla musica, la conoscenza tra i due iniziò nel 1985, in occasione della tourneè italiana di Clapton.

Il britannico dichiarò, poi, nella sua autobiografia: «Avevamo un paio di concerti a Milano e una sera a cena il mio produttore si presentò con uno schianto di donna. Era di Verona e si chiamava Lory Del Santo. Tra noi corse un’energia fortissima, di quelle che si scatenano quando si incontra una persona per la prima volta.». Il cantautore e chitarrista le avrebbe dedicato anche la canzone Lady of Verona. 

La tragica morte del figlio Conor

La relazione tra i due fu segnata dalla tragica morte del figlio Conor. Nelle ultime settimane, dopo il suicidio del 19enne Loren, che si è tolto la vita a Miami per anedonia (un disturbo della personalità), si è tornato a parlare molto di Conor, il figlio di Eric Clapton e Lory del Santo.

Anche il piccolo Conor morì negli Stati Uniti, ma per un incidente: era poco più che un neonato quando, il 20 marzo del 1991 a New York, perse la vita precipitando dal 53esimo piano di un grattacielo della Grande Mela. Si trattò di un momento tragico; il bambino fece un volo di più di 100 metri prima di schiantarsi contro un terrazzino. Il piccolo Conor stava giocando con i giocattoli comprati dai suoi genitori – il giorno prima – da Fao Schwartz, il negozio di giocattoli probabilmente più famoso allora.

Tears in Heaven, la canzone di Clapton dedicata a suo figlio

Tears in Heaven è la canzone di Eric Clapton dedicata a suo figlio. Si tratta di una ballata scritta con Will Jennings e pubblicata nel 1992. La canzone ebbe un grandissimo successo, e ancora oggi è una delle più celebri del britannico. Nel 1993 con questo brano il chitarrista e cantautore vinse tre Grammy: canzone dell’anno, registrazione dell’anno e migliore interpretazione maschile. 

La canzone è stata anche dedicata, nel 2004, alle vittime dello tsunami: è stata cantata da diverse celebrità, come Ozzy Osbourne, Phil Collins, Elton John, Ringo Starr; questi hanno avuto il supporto di Slash alla chitarra e Duff McKagan al basso. Il Rolling Stone l’ha inserita al 362esimo posto della classifica dei 500 migliori brani di sempre.

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