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Gli artisti più autodistruttivi della storia della musica

Nel corso della storia della musica si sono distinte personalità di qualsiasi tipo, che sono diventate celebri non soltanto in virtù del loro incredibile talento, ma anche a causa di una personalità molto spesso fuori dalle righe e, soprattutto, dagli schemi. In tantissime occasioni, gli eccessi di un artista hanno caratterizzato anche il motivo principale del suo successo. Nell’ambito di questo articolo, dunque, vogliamo prendere in considerazione quelli che sono i musicisti e gli artisti più autodistruttivi della storia della musica, divenuti celebri per aver ceduto ad eccessi di qualsiasi tipo.

Syd Barrett

Il primo tra gli artisti che sicuramente viene in mente pensando a quella serie di musicisti autodistruttivi nell’ambito della storia della musica è, senza dubbio, Syd Barrett. Il fondatore dei Pink Floyd, che ha militato all’interno della formazione relativamente per poco tempo, è stato a lungo schiavo del consumo di LSD, che assumeva quasi quotidianamente nel suo momento di maggiore celebrità intorno agli anni ’60. Conosciamo tutti, ovviamente, quale sia stato il destino di Syd Barrett, che negli anni ha mostrato gravi segni di cedimento dal punto di vista mentale, continuando con una carriera da solista che non ha avuto tutto il successo che ci si poteva aspettare.

Keith Moon

È il re della follia e dell’eccesso, e se parliamo dei musicisti più autodistruttivi della storia della musica non possiamo che citare anche Keith Moon. Il batterista dei Who, che ha fatto la storia per il suo incredibile talento, tanto da essere considerabile come uno dei migliori batteristi di sempre, è a oggi riconoscibile anche per i suoi numerosissimi eccessi e per tutte quelle follie che vengono raccontate all’interno di manuali di antologia. Non parliamo soltanto di eccessi legati al consumo di alcol e droga, ma anche di sfoghi di ira, camere d’albergo distrutte, bagni che esplodevano, televisioni che volavano dalle finestre e tanto altro. Keith Moon è morto all’età di 32 anni per overdose di pillole che gli erano state prescritte per aiutarlo a frenare la sua continua dipendenza dall’alcol.

Ozzy Osbourne

Altro artista che ha fatto la storia per i suoi numerosissimi eccessi e che merita di essere iscritto nella Hall Of A Fame degli artisti più autodistruttivi della storia della musica è Ozzy Osbourne. The Madman, celebre per aver militato come leader all’interno dei Black Sabbath e degno anche di una carriera da solista piuttosto edificante, è passato alla storia per tutte quelle follie che l’hanno reso protagonista di eventi raccontati ancora oggi con grande sgomento.

Da quel pipistrello mangiato sul palco fino all’uccisione di tutti i suoi gatti domestici, passando per una serie di altre follie che abbiamo raccontato in più di un’occasione. Secondo la medicina tradizionale e secondo tutti quegli infermieri e medici che hanno avuto modo di assisterlo negli ultimi anni in cui ha mostrato gravi difficoltà, Ozzy Osbourne non sarebbe ancora morto, nonostante tutti gli eccessi, semplicemente per una rara e fortunosa mutazione genetica.

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