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I 5 aneddoti più famosi su Lucio Battisti

Quando si parla di artisti di caratura straordinaria come Lucio Battisti, è sempre difficile non cadere nei soliti cliché sorti sul conto delle star che hanno fatto cultura. Trovare le parole per raccontare di Lucio Battisti può rappresentare un’impresa impossibile, essendo che le sue canzoni, parlano già per lui in maniera profonda e dettagliata. Le canzoni cantate da Lucio raccontano ancora oggi di luci e suoni di una realtà che, ormai, ci sembra lontana anni luce, pur consapevoli del fatto che basterebbe concentrarsi di più sulle sue parole e sulla sua musica, per avvicinarvisi e, quasi, toccarla. Lucio Battisti è stata una persona molto discreta, spesso e volentieri lontana dai riflettori, parlare di lui per aneddoti, quindi, è molto difficile. Ciò nonostante, in quest’articolo abbiamo provato a raccogliere alcune tra le storie più famose su di lui.

Il rapporto con suo padre

La passione per la musica scoppiò in Lucio sin dalla giovane età. Vien da sé che, nel pieno di un periodo storico particolarmente fervente per la musica, qualsiasi ragazzo che decideva di abbracciarla a 360° come Lucio, doveva per forza di cose trascurare qualche aspetto della sua vita. Nel caso del giovane Battisti, si trattò degli studi. Nel periodo in cui Lucio si affacciava con ottimismo allo studio della chitarra e alla scrittura delle canzoni, egli frequentava le scuole superiori. Quando suo padre venne a conoscenza del suo andamento scolastico altalenante, le liti si susseguirono sempre più accese. Alla fine, i due scesero a patti con grande diplomazia: Lucio avrebbe terminato gli studi se il padre gli avesse concesso l’esenzione dal servizio militare; in modo da concentrarsi sulla passione che l’avrebbe portato a diventare leggenda.

Chi scrisse i suoi primi testi?

Quel che forse tutti non sanno è che, a scrivere i primissimi testi di Lucio Battisti, fosse stato il cantante Roby Matano, a sua volta frontman della band de I Campioni che, per un periodo, negli anni ’60, vedeva proprio Battisti tra le sue file in qualità di chitarrista. Sebbene alcuni di essi siano rimasti, a tutt’oggi, sconosciuti, altri sarebbero stati rivisitati da Mogol. Ne è un efficace esempio Non chiederò la carità che, rimaneggiata dal sapiente autore, sarebbe diventata la celeberrima Mi ritorni in mente.

La relazione di Lucio Battisti con una cantante inglese

Tra gli aneddoti più interessanti sul conto di Lucio Battisti, occorre citare quello che lo avrebbe visto impegnato in una relazione con la cantante inglese Julie Driscoll. Era l’estate del ’68 quando la stampa italiana diffuse la controversa notizia, accompagnandola da uno servizio fotografico “incriminante“, che ritraeva i due seduti a Santa Margherita insieme ad alcuni componenti del complesso che accompagnava Julie. Tempo dopo, comunque, la verità per la quale si trattasse di una mera notizia inventata a tavolino dalla Ricordi per destare clamore intorno agli artisti, sarebbe saltata fuori di lì a poco.

Battisti non era una figura interessante da mettere in copertina

Sebbene Lucio Battisti sia stato una figura fondamentale per la storia della musica italiana, i vertici della sua casa discografica, Ricordi, proprio non volevano saperne di ritrarlo in copertina nel suo album d’esordio. La label credeva, infatti, che Lucio non avesse il portamento adeguato per catturare l’attenzione dei potenziali ascoltatori. D’altro canto, sarebbe stato impossibile pubblicare un disco di debutto senza l’artista in copertina. Fu così che Lucio e Ricordi scesero a compromessi. Per Una Lira avrebbe ritratto Lucio di spalle mentre abbraccia una ragazza, con una moneta da una lira su sfondo.

La sua morte misteriosa

La morte di Lucio Battisti segnò una pagina nera nel meraviglioso libro della cultura italiana. Del resto, ancora oggi pensiamo con grande nostalgia a come, la musica del Bel Paese, avrebbe potuto evolversi se avessimo goduto ancora della presenza terrena di una mente brillante come quella di Battisti. Avvenuta il 9 settembre del 1998, la morte di Lucio Battisti non è mai stata chiara. La famiglia non ha mai voluto render pubblico il bollettino medico e, il suo funerale, si svolse in maniera estremamente privata, con sole venti persone a rendergli l’ultimo saluto.

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