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I concerti che hanno segnato la storia del rock (in negativo)

Gli artisti internazionali utilizzano i propri show per attirare ed unire le persone attraverso il potere della musica e della condivisione. Ci sono, poi, spettacoli dal vivo che saranno ricordati per sempre non tanto per la musica o la strumentazione, ma piuttosto per una serie di eventi nefasti, a causa di un malfunzionamento del sistema o, ancora, per circostanze ancor più curiose. Andiamo oggi a scoprire i concerti che hanno segnato la storia del rock (in negativo).

I concerti che hanno segnato la storia del rock (in negativo): Doors, Warehouse (New Orleans)

Il 12 dicembre del 1970 -in quello che andrà a configurarsi come l’ultimo spettacolo dal vivo dei Doors– l’alter ego sociopatico, alcolizzato e autodistruttivo di Jim Morrison raggiunse il punto più basso della sua carriera. Il Re Lucertola non ricorda le parole, farfuglia qualcosa di incomprensibile, tentando in vano di aggrapparsi al microfono.

Amy Winehouse, Belgrado

Lo stesso discorso fatto con Jim Morrison vale, più o meno, anche per la Winehouse. L’iconica voce di “Rehab” -il 18 giugno del 2001– si esibì, o almeno ci provò, al Kalemegdan Park di Belgrado: le sue condizioni, però, erano a dir poco instabili. La Winehouse era totalmente ubriaca, biascicava parole senza senso e si copriva il viso con una mano, quasi come se si stesse vergognando della sua esibizione.

Who, Cincinnati

In questa speciale raccolta dei concerti che hanno segnato la storia del rock (in negativo) non poteva certo mancare lo spettacolo degli Who datato 3 dicembre 1979. In quell’occasione, a causa di una disorganizzazione di base, si creò una calca di fronte all’entrata dei cancelli e, quando gli Who cominciarono il sound-check, non fu più possibile trattenere la massa. Gli spettatori, credendo che lo show fosse iniziato, cominciarono a creare una specie di bacino umano, causando la morte di 11 persone.

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