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Il rock rende giovani

Perchè il rock rende giovani?

Chiariamoci fin da subito: questo discorso è diretto a una fascia della popolazione che non è, o non si sente – addirittura – più giovane. E per giovane intendiamo proprio il senso letterale del termine: adolescente, ragazzo. Allo stesso tempo, però, non si senta nessuno escluso. Perchè certe parole sono valide per tutti. Quante volte si può assistere a persone che si appassionano per tutta la vita a una determinata band o artista? Anziani che scappano dai loro centri per assistere al concerto dei loro artisti preferiti, che indossano maglie delle più grandi band della storia della musica. C’è un motivo che giustifica tutto questo: il rock rende giovani.

E se qualcuno chiedesse in merito una dimostrazione scientifica, sappiamo di non poterla fornire. Certo, dal punto di vista fisiologico fa sempre bene avere certe passioni, certe gioie. Ma non c’è nulla di studiato o ricercato che spieghi il perchè di certe affermazioni: alcune cose le si intuiscono e basta, le si sentono addosso. E allora proviamo a spiegarvele.

L’immortalità di alcune band o artisti

Ci sono alcune band o artisti che hanno una qualità – quasi un dono – che li distingue da tutti gli altri: l’immortalità. E se è vero che – come diceva Orazio, parlando della sua poesia – non omnis moriar, allora è pur vero che il grande contributo nella storia della musica fa bene a chi ne fruisce.

Citiamo alcuni esempi celebri ed esplicativi: Led Zeppelin, Pink Floyd, Beatles. Come potranno, queste tre band (insieme a tantissime altre che non citiamo solo per motivi di lunghezza), essere dimenticate? Non ci sarà nessuna tendenza, nessuna tecnologia e niente che possa eliminare dalla memoria collettiva questi nomi. E di riflesso, chi si appassiona a certi nomi, è un po’ come se vivesse per sempre con essi. Sempre giovane, come se fosse la prima volta che li ascolta. 

Testi che sono sempre attuali

Perchè il rock rende giovani? Probabilmente anche per i testi. Lo sappiamo tutti che non è soltanto una questione di note, riff e assoli – che pure contribuiscono tantissimo alla bellezza di determinate canzoni -. Ci sono testi che sembrano essere sempre attuali. Li si ascolta e risuonano come una eco negli anni, addirittura nei secoli. Bisogna essere davvero dei geni per prevedere ciò che sarà tra molto tempo; bisogna essere semplicemente appassionati per cogliere ogni riferimento. E il continuo senso di attualità non può che far bene, anche se non in tutti i casi.

La grande carica che solo il rock può dare

La forza di saltare, di scatenarsi, di ascoltare sempre con la stessa carica una semplice canzoni. E’ la grande carica che solo il rock può dare. Non vorremmo essere monotoni: ma ascoltate Immigran Song a 17 anni e poi a 60 o 70. Le emozioni saranno sempre le stesse, la carica sarà sempre la stessa.

E non importa se si ha o non si ha la forza di saltare come un tempo, di fare le corna ascoltando i Black Sabbath di Ronnie James Dio o di fare il pogo nei concerti in cui è routine. Ciò che conta è quella vitalità interiore, quella forza di volontà che non sparirà mai… perchè in fondo, non si invecchia mai. Non nello spirito.

La passione

Al di là di tutta la retorica possibile, di dati che possono essere davvero reali o di riflessioni che possono rimanere tali, c’è un qualcosa di cui non ci si può mai dimenticare. Se il rock rende giovani è – sostanzialmente – per la passione. Una passione non intesa nel senso latino di dolore, sia chiaro: una passione viva, reale, addirittura eterna.

La musica – nel senso universale del termine – è in grado di occupare gran parte delle vite: la si sente in maniera distratta, in tv, per strada, in ogni dove. E poi la si ascolta con la volontà di farlo, di sentire voci altrui che stanno comunicando qualcosa. Ed è proprio questa grande passione che quasi annulla il tempo, ed è in grado di donare eterna giovinezza.

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