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John Lee Hooker: la storia di uno dei chitarristi più influenti del blues

Il 21 giugno è l’anniversario della morte di John Lee Hooker, uno dei chitarristi più influenti del Blues. Pare che nella sua famiglia non fosse l’unico musicista, infatti John è il cugino di Earl Hooker altro influente bluesman americano.

La storia e i riconoscimenti di John Lee Hooker

Fortunatamente per lui il giovane bluesman nacque in una famiglia di musicisti e questo fece subito scattare in lui la curiosità e la voglia di imparare a suonare il tanto stimato blues, che a quei tempi era la musica che esprimeva tutto il disagio della comunità nera.

John Lee Hooker ha inciso oltre 100 album. Tra i tanti premi e riconoscimenti Hooker possiede una propria stella nella Hollywood Walk of Fame e nel 1991 fu inserito nella celebre Rock and Roll Hall of Fame; Inoltre due fra le sue canzoni più famose, rispettivamente Boom Boom e Boogie Chillen, sonoi classificate come due fra le 500 canzoni che hanno dato forma al rock’n’roll.

L’importanza di Hooker in America

Sostanzialmente perché Hooker fu cosi importante per la storia del Blues? Perché, come tutti gli altri geni artistici, inventò nuove tecnche e anticipò stili musicali impensabili per i musicisti comuni. Tipici del suo stile erano le linee di basso fatte con il pollice, le pause, i fraseggi ed altri effetti e tecniche sulla chitarra che hanno reso unico e riconoscibile il suo tocco.

Le canzoni che più di tutti rappresentano il suo stile iniziale sono Boogie Chillen, il blues Baby Please Don’t Go, eTupelo. Ha seguito per lo più una carriera solista ed ha contribuito alla diffusione del blues anche in altre parti dell’America e sopratutto ha contribuito, grazie alla sua bravura, alla fuoriuscita della musica blues dalla comunità nera (nei primi anni cinquanta infatti il blues, come il jazz, era un tipo di musica creata e suonata da neri) per farlo arrivare anche alla gente bianca.

La chitarra che usava di più era una Epiphone Sheraton.

 

 

 

 

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