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I chitarristi blues più importanti della storia

Conosciuto come genere musicale a sè stante, il blues è una forma di musica vocale che ha le sue origini nei canti degli schiavi afroamericani, che si trovavano all’interno delle piantagioni di cotone degli Stati Uniti. Da questa origine così umile, il blues è diventato importantissimo nella storia, riuscendo a determinare la nascita dei generi musicali che oggi conosciamo e apprezziamo, tra cui anche il rock. Vogliamo parlare di figure importantissime del genere, i chitarristi blues più importanti della storia.

Chuck Berry

Primo tra i chitarristi blues più importanti della storia di cui vogliamo parlarvi è, senza dubbio, Chuck Berry. Dai ritmi lenti a quelli scanditi, arrivando fino a quelli più veloci e ipnotici, Chuck Berry è riuscito a dare un senso incredibile alla sua musica, vista dagli artisti di ogni tempo come incredibile e inarrivabile.

La sua musica è stata caratterizzata dall’unione del blues con diversi generi musicali, che hanno reso la sua ricca produzione composita e variegata: dal country allo swing, senza esclusione di genere.

BB King

Quando parliamo di blues che pone le sue radici nella schiavitù delle piantagioni di cotone ci riferiamo proprio a BB King, che guadagnava 35 centesimi per ogni 45 chili di cotone raccolti. E’ da quel contesto di vita che è nato il talento del bluesman più importante della storia, celebre per la sua Lucille (una Gibson Custon ES-355), per i suoi duetti ma soprattutto per la sua musica.

La celebrità di BB King è derivata da nient’altro che la sua musica, realizzata sempre in modo semplice, diretto e preciso, senza mai tecnicismi, orpelli o mistificazioni. E’ uno dei pilastri del blues, non a caso, e i più grandi di ogni genere musicale lo sanno e gliene rendono conto.

Robert Johnson

Tra i chitarristi più importanti della storia del blues non si può non omettere Robert Johnson. Il chitarrista celebre per essere l’iniziatore del Club dei 27 ha avuto, nella sua vita, quel contrasto incredibile tra guai personali e talento nella musica che caratterizza la vita di ogni grande artista.

La tranquillità, la serenità e la gioia soltanto miraggi nella vita di una persona che si dice abbia stretto il Patto con il Diavolo, venendo tormentato a vita per la sua arte e trovando la morte a causa dell’avvelenamento. Al di là delle leggende, il contributo artistico di Johnson è stato così inarrivabile che si guarda a lui non come un modello da emulare o raggiungere, ma come un riferimento fisso di bravura, abilità, talento e tormento. 

John Lee Hoocker

Con John Lee Hoocker non parliamo soltanto di uno dei chitarristi blues più importanti della storia, ma anche di uno dei più prolifici artisti che la storia ci abbia consegnato. Il suo stile caratterizzante, il talking blues del parlato, ha ipnotizzato gli amanti della musica e non soltanto del suo genere. Mai standard, mai fisso in uno stile o in un genere, mai banale. Eppure il bluesman ha inciso più di 100 album nella sua carriera. 

Albert King

Benchè il nome di Albert King non risuoni come celebre, così come quello degli altri, negare il contributo musicale del bluesman sarebbe eresia. Le sue origini umili, che l’hanno portato a costruire la sua prima chitarra partendo da uno scatolo di sigari, sono stati la base del suo grande talento, orientato verso un successo e una rivoluzione musicale mai visti.

Le sonorità del suo blues, data la “contaminazione” del soul che, con lui, diviene per la prima volta determinante, hanno portato Albert King ad essere tra i promotori del rhythm & blues, genere più che fortunato nella storia. Jimi Hendrix, che come lui ha suonato la chitarra da mancino senza mai invertire le corde, l’ha considerato come un grande e ideale maestro.

Muddy Waters

L’ultimo tra i chitarristi blues più importanti della storia che inseriamo all’interno di questa classifica è Muddy Waters, uno dei personaggi chiavi del Delta Blues, considerando come il padre del blues di Chicago e l’inventore del blues elettrico. L’aneddoto è legato al 1958, quando Waters si presentò sul palco con una strumentazione completamente elettrica, deludendo gli spettatori che chiesero un rimborso.

In quel momento, però, quasi in modo dylaniano Muddy Waters creò uno spartiacque incredibile nella storia della musica; il suo grande operato ha influenzato i Rolling Stones, che devono il proprio nome a una canzone omonima del bluesman, e soprattutto Eric Clapton, che con Waters ha avuto un rapporto incredibile non soltanto dal punto di vista professionale.

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