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La storia di Gianna di Rino Gaetano

Nonostante la sua breve carriera, Rino Gaetano è stato uno dei cantautori italiani più prolifici della sua generazione. L’artista calabrese è scomparso il 2 giugno 1981 all’età di soli 30 anni in seguito ad un terribile incidente stradale a Roma. Nonostante ciò, la sua musica è rimasta impressa nella memoria di tutti e viene considerata estremamente innovativa. Conosciamo insieme la storia di Gianna, uno dei successi più straordinari del percorso artistico di Rino Gaetano.

Gianna, brano presentato da Rino Gaetano al Festival di Sanremo

Il 28 gennaio del 1968, quando aveva compiuto 27 anni da tre mesi, Rino Gaetano salì sul palco più famoso d’Italia, quello del teatro Ariston. Prese parte al Festival di Sanremo ed era reduce da alcuni brani di successo come AidaMio fratello è figlio unico. Nonostante la giovanissima età, sembrava pronto alla consacrazione musicale a livello nazionale. Decise di presentare Gianna, canzone apparentemente semplice che però nascondeva un significato davvero notevole, che spiegheremo più avanti.

Fu invitato sul palco dalla conduttrice Maria Giovanna Elmi e indossava un frac con papillon bianco, medaglie e cappello nero a cilindro. Portava le Mecap ai piedi e strimpellava un bizzarro ukulele, iniziandosi a muovere come se fosse un pinguino. Con questa performance, il buon Rino entrò nella storia della musica, ben oltre il terzo posto nella classifica generale della kermesse e la vittoria nella sezione riservata ai Cantautori.

I possibili significati di Gianna

Non è la prima volta nella quale Rino Gaetano sceglie di intitolare una canzone ad una donna. In Gianna, l’artista si supera e crea un testo che lascia spazio a numerose interpretazioni, tutte piuttosto plausibili. La prima parla del riferimento all’omicidio di Wilma Montesi, fatto di cronaca avvenuto nella vigilia di Pasqua del 1953 e con il coinvolgimento del figlio di un politico della DC. Un’altra corrente di pensiero parlava di una donna transessuale o di una prostituta.

Ad ogni modo, Gianna sarebbe l’immagine di un qualsiasi essere umano, con le sue idee ed illusioni. Una donna che non vuole rinunciare a divertirsi, capace di rappresentare una classe sociale corrotta e mediocre. Una sorta di allegoria che metteva in evidenza tutto il desiderio di Rino Gaetano di criticare il mondo in cui viveva. Per comprenderlo fino in fondo, era necessario conoscere le letture che lo avevano ispirato, dai testi del russo Majakowskij a diversi altri componimenti. Gianna è una figura che vuole ricevere voti elargendo bustarelle, fregandosene di un mondo migliore e puntando solo sulla soddisfazione personale.

Lo straordinario successo della canzone di Rino Gaetano

Il significato profondo di Gianna proiettò Rino Gaetano verso un successo straordinario. La canzone basata su un ritmo fortemente reggae riuscì a vendere più di 600 mila copie, fino addirittura a diventare un pezzo da proporre nelle discoteche della Riviera Romagnola. A poco a poco, il pubblico iniziò a identificare il cantautore solo con questo brano e a lui tutto ciò non piaceva assolutamente. Tuttavia, Rino continuò a diffondere il suo pensiero tramite i versi musicali fino al giorno della sua disgraziata morte.

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