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Le migliori canzoni rock dedicate a persone sconosciute

In quante occasioni abbiamo assistito, nella storia della musica, a canzoni che sono state dedicate e rese meravigliose anche grazie a quelle stesse dediche di cui parliamo? In altre occasioni queste stupende realizzazioni acquisiscono anche un tono piuttosto drammatico e tragico, come nel caso di Tears In Heaven di Eric Clapton o All My Love dei Led Zeppelin. Eppure, nella storia della musica sono esistite anche canzoni dedicate a personaggi realmente esistiti, ma sconosciuti agli ascoltatori e di cui non è stata realizzata una spiegazione piuttosto esemplificativa. Vi parliamo di brani che non sono rari, considerando i migliori che siano stati realizzati in merito. 

Eyeless – Slipknot

La prima canzone che merita di essere raccontata in merito al tema del nostro articolo è Eyeless degli Slipknot; la canzone, diventata ben presto una delle più amate e conosciute della formazione metal statunitense, differisce da quella generalità di temi che riguardano la morte, il cupo, l’oscuro e l’orrore, oltre che la violenza. L’ispirazione, in effetti, che ha mosso la penna di Corey Taylor è derivata da tutt’altro: mentre camminava per le strade di Los Angeles il leader degli Slipknot ha avuto modo di fare una conoscenza piuttosto particolare.

Si è trattato, infatti, di un senzatetto che strattonando il leader degli Slipknot iniziò a urlare: “non si vede la California senza gli occhi di Marlon Brando”. Il cantante, riflettendo sulle parole del senzatetto, diede vita al brano in questione, rendendo immortali quelle parole, per quanto non si sappia effettivamente chi sia il senzatetto che l’ha ispirato.

Welcome To The Jungle – Guns N’ Roses

Se la storia precedente ha suscitato in voi un qualche tipo di ricordo, il motivo non è assolutamente casuale: la storia ricorda molto da vicino, almeno per portata simbolica, quella che ha visto protagonisti i Guns N’ Rose e, in particolare, Axl Rose a Seattle. Il cantante della formazione hard rock statunitense, che viaggiava in autostop insieme ad un suo amico, fu fermato da un senzatetto.

Nell’intento di spaventarli, l’uomo urlò: «You know where you are? You’re in the jungle, baby! You gonna die!» («Sai dove sei? Sei nella giungla, piccolo! E morirai!»). Come sarà spiegato successivamente da Axl Rose: «Ho scritto il testo a Seattle. È una grande città, ma nello stesso tempo è ancora troppo piccola se paragonata a Los Angeles e a ciò che vi potresti ammirare. Seattle è molto più rurale. Ho voluto scrivere la canzone pensando a come la più grande città della California poteva apparire per l’agricolo Nord-Ovest. Se qualcuno passasse in città e volesse andare in cerca di qualcosa, potrebbe trovarci di tutto.»

Lovely Rita – Beatles

L’ultima tra le canzoni rock dedicate a una persona sconosciuta e che prendiamo in considerazione è Lovely Rita dei, canzone pubblicata nel 1967 sull’album Sgt. Pepper’s Lonely Hearts Club Band, accreditata per convenzione al duo Lennon-McCartney eppure scritta e cantata da Paul McCartney. Il brano risente molto delle atmosfere Hippy Flower dell’epoca, soprattutto nel suo tono: inizialmente esso voleva essere negativo, ma – ripensandoci – il leader dei Beatles decise di descrivere della infatuazione e dell’amore che un narratore prova per una vigilessa. Non ci è dato, ovviamente, sapere chi fosse davvero questa donna.

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