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Le Orme: La storia del loro grande tributo ai Pink Floyd

Le Orme sono state una delle band di punta sul panorama Progressive italiano degli anni d’oro. In quel periodo, il gruppo godeva di un’ottima caratura internazionale, dovuta in particolare al suo rapporto privilegiato con band leggendarie come i Genesis, gli Emerson, Lake & Palmer ed i Van Der Graaf Generator. Band di prestigio come Le Orme, rivestirono di nuovo lustro la scena musicale italiana. Il primo nucleo de Le Orme vide la luce nel 1966, a Marghera; per opera del chitarrista veneziano Nino Smeraldi e del giovane Aldo Tagliapietra, all’epoca appena ventunenne e originario di Murano. Al tempo, Tagliapietra era reduce dalla conquista del podio ad un concorso di giovani cantautori. Sopraggiunsero alla line-up Claudio Galieti e Marino Rebeschini, rispettivamente bassista e batterista.

Quando parliamo degli anni d’oro del Progressive Rock, ci riferiamo ovviamente agli anni ’70. Fu nel 1973 che il mondo della musica venne totalmente stravolto dal capolavoro dei Pink Floyd, The Dark Side Of The Moon. In quello stesso anno, anche l’Italia stava subendo una metamorfosi in termini musicali non indifferente, grazie al Concept de Le Orme, Felona e Sorona. I protagonisti del disco, due pianeti immaginari, sono opposti e complementari, uno sempre illuminato, l’altro tetro e oscuro. In quest’articolo, abbiamo deciso di riportare la storia dello straordinario tributo che Le Orme osservarono ai Pink Floyd nell’album uscito due anni dopo rispetto a Felona e Sorona.

Il tributo de Le Orme ai Pink Floyd

In quest’articolo, parleremo di Smogmagica, un disco di stampo prettamente Rock, che affonda le radici nel Blues. L’album vede tra le file del gruppo l’ingresso dell’armonicista e chitarrista Tolo Marton. In realtà, Smogmagica non entusiasmò il pubblico de Le Orme che, rimpianse immediatamente le atmosfere di Felona e Sorona. In ogni caso, dall’album vennero estratti due singoli; Amico di Ieri e la strumentale Laserium Floyd. Seppur in maniera differente l’uno dall’altro, entrambi i brani de Le Orme vennero influenzati dai Pink Floyd, divenendo un meraviglioso tributo alla band.

Laserium Floyd, in particolare, venne concepita dal titolo come un omaggio alla storica band di The Dark Side Of The Moon. In realtà, fu Tolo Marton a chiarire la posizione del gruppo riguardo il brano, spiegando che Le Orme avessero deciso di osservare un tributo ai Pink Floyd solo dopo essere stati invitati ad un’anteprima di Wish You Were Here. La traccia, inizialmente, venne intitolata solo Laserium. Furono le similarità psichedeliche riscontrate comparando Shine On You Crazy Diamond e Laserium a spingere Le Orme a compiere questa scelta.

In ogni caso, i membri della Progressive Band nostrana erano grandi fan dell’opera dei Pink Floyd, ciò nonostante, le differenze tra i loro stili erano particolarmente sostanziali. Tony Pagliuca, in particolare, definì il sound dei Pink Floyd meticoloso e studiato sotto ogni minimo particolare, affermando che, in realtà, Le Orme preferissero improvvisare per dare vita alle loro tracce. Comunque sia, gli omaggi con cui Le Orme osservarono un tributo ai Pink Floyd non si fermarono qui. Il videoclip che accompagnò Amico di Ieri, infatti, venne girato all’Arena Di Verona, mostrando notevoli somiglianze con il formidabile film-concerto del 1972 dei Pink Floyd a Pompei.

 

 

 

 

 

 

 

 

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