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Leonard Cohen, i segreti di “Hallelujah”

Hallelujah. La canzone più famosa di Jeff Buckley. Anzi no, Jeff Buckley ci fece solamente una splendida cover, ma il pezzo è di Leonard Cohen. L’errore che viene spesso fatto è la non-attribuzione del pezzo al cantautore americano deceduto nel 2016, quando fu lui a pubblicarla e a crearla di fatto. Sapevate che il brano non ebbe successo commerciale quando uscì sul mercato discografico? Forse era un testo troppo particolare e dai vari significati. Vediamo allora i segreti di Hallelujah di Leonard Cohen.

Album d’origine

Il pezzo è contenuto nel disco Various Positions pubblicato nel 1984 e venne fatto uscire insieme al lato B The Law. L’album in realtà non ebbe un grandissimo successo forse a causa di errate aspettative della casa discografica del cantautore, la Columbia. I testi delle canzoni vertono quasi interamente sulle riflessioni di Leonard Cohen sulla sua idea religiosa, teologica e filosofica, evidenziando tutti i suoi dubbi e interrogativi.

Difficoltà di composizione

Come tutti gli altri brani del disco, Hallelujah è pieno di riferimenti biblici e potrebbe essere sottoposto a molte interpretazioni diverse. È anche da considerare il fatto che il testo venne modificato molto e in vari momenti dallo stesso autore in quanto Hallelujah ha vissuto un processo di composizione piuttosto lungo e complesso. Leonard Cohen avrebbe confidato di averci messo 2 anni per scrivere interamente il brano (ma forse ci mise pure di più).

Significato

Leonard Cohen, dal punto di vista dell’arrangiamento, scelse (grazie all’arrangiatore John Lissauer) un 6/8 affinché l’atmosfera fosse sia vicina al valzer sia ad un mood gospel. I riferimenti alla Bibbia sono molti, ma non è solo l’unica chiave di lettura. È l’emozione del poeta, del cantautore in questo caso che esprime una devozione religiosa mai compresa del tutto. Ma il testo può essere visto anche dal punto di vista sentimentale: la musica è al centro della questione e Cohen si chiede: But you don’t really care for music, do you?” (ma forse a te non interessa davvero della musica, vero?)

Cohen commentò il testo del suo pezzo dicendo che il mondo era (ed è ancora) pieno di conflitti e di difficoltà in ogni ambito. Ci sono però momenti in cui si può abbracciare il disordine e cercare di risolvere i problemi, ecco le alleluia. Lui non ha parlato chiaramente di religione ma ha fatto comunque riferimento ad un qualcosa che ci guarda e ci giudica per ogni cosa che facciamo.

Significato sessuale

Molti hanno rintracciato un significato (nemmeno troppo velato) sessuale. Jeff Buckley aveva puntato su questa atmosfera per la sua interpretazione. Fu proprio lui a dire che Hallelujah parla di sesso e di amore e in questo brano Dio non c’entra nulla. L’alleluia è l’alleluia dell’orgasmo. Esempio? “I couldn’t feel, so I tried to touch” (Non provavo nulla, così ho provato a toccare)

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