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Limp Bizkit, Wes Borland: “Ecco perché ho lasciato la band”

Nel corso di una recente intervista a Let There Be Talk, il chitarrista dei Limp Bizkit, Wes Borland ha affrontato gli argomenti più disparati, arrivando a parlare del motivo per il quale ha lasciato la band nell’ormai lontano 2001. Il colloquio è partito con l’analisi del rapporto interpersonale tra i membri della band al tempo della reunion del 2004. Al riguardo, Borland ha detto: “Per dirlo nel migliore dei modi, non eravamo ancora pronti per tornare insieme. Avevamo una sorta d’interesse nel farlo e credo che alla fine siamo riusciti a fare un ottimo lavoro. Tutti noi, me incluso, non eravamo ancora pronti a tornare a lavorare insieme. Serbavamo ancora molto risentimento nei confronti dell’altro. Sebbene sia stato un bel periodo, è un bene che determinate cose appartengano al passato”.

Successivamente, Wes Borland ha parlato dei suoi inizi da chitarrista, spiegando di non aver mai realmente puntato alla fama. Al riguardo, il chitarrista ha spiegato: “Ho sempre odiato i riflettori. Non ho mai compreso a pieno il successo. Del resto, non avrei mai creduto che ce l’avremmo fatta al primo tentativo. Quando mi unii ai Limp Bizkit pensai che sarebbe stato grande essere in una band prima di entrare al college. Ho cominciato a pianificare le cose a partire da un paio d’anni da allora, ma alla fine non le ho mai portate a termine. Quando sei sul tetto del mondo e, poi, dopo qualche anno, finisci per caderci, diventa molto difficile affrontare le cose del passato per provare a metterle in prospettiva.

Perché Wes Borland ha lasciato i Limp Bizkit?

Dopodiché Wes Borland si è soffermato sul motivo per cui ha lasciato i Limp Bizkit più di una volta, dicendo: “Credo di aver lasciato la band due volte. Ero arrivato ad un punto di rottura nel momento in cui accettai di non poter più sopportare la luce dei riflettori. Soldi e successo divennero parte di una realtà distorta a cui non appartenevo. Ero una minima parte di un mondo costruito sulle idealizzazioni di altre persone. Per me era tutto molto strano. Quando una band diventa grande, ci sono persone che si comportano in modo singolare. Forse non sono davvero strani, ma provano un’idolatria troppo forte”.

“Cominciai a ricevere le fan fiction che i fan scrivevano sul mio conto e quello della band – ha continuato – Era tutto così bizzarro. Continuavo a ripetermi di non voler più vivere così, che non volevo essere sulle copertine delle riviste. Quando non ci sei, quando non sei famoso, tutto sembra un sogno. Dopo poco tempo cadi dalle nuvole e ti accordi di non voler più essere un personaggio pubblico”.

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