R3M

Lucio Dalla: 6 curiosità che non sapevi sul cantautore italiano

Tanti auguri, Lucio Dalla!
Uno dei maggiori esponenti del cantautorato italiano è nato il 4 marzo del 1943 e compirebbe, oggi, 75 anni.
Inutile sottolineare quanto sia stato importante non solo dal punta di vista contenutistico, attraverso le sue parole, ma anche musicale. La sua musica è stata fondamentale in Italia e in Europa, segnando una tappa fondamentale del cantautorato. Attraverso le sei curiosità di consuetudine, vogliamo onorare e ricordare la sua figura.

1) Dalla imparò a suonare da autodidatta, senza bisogno di alcun aiuto esterno. All’età di 10 anni aveva già iniziato a far pratica. Il primo strumento che ebbe il piacere di suonare fu un clarinetto. Proprio con quest’ultimo il cantautore ebbe il suo primo approccio alla musica. Il suo talento era tale da permettergli, in cinque anni, di raggiungere un buon livello. A 15, Chet Baker lo invitò a suonare con lui più di una volta. Il grande trombettista era, al tempo, residente a Bologna e non gli era certamente sfuggito il talento del giovane prodigio.

2) Talento, quello sopraccitato, che non sfuggì neanche ai grandi pilastri del rock. Così come abbiamo detto precedentemente, il successo del cantautore non fu un qualcosa strettamente legato al cantautorato italiano.

Il bolognese divenne molto celebre in ambito internazione. La grande soddisfazione ci fu il 23 maggio del 1968. Data certamente non poco importante, non solo per l’autore di “Caruso”, ma anche per il pubblico italiano. Si inaugurava il ’68 in Italia, con – nientemeno che – Jimi Hendrix. Lo statunitense suonò al Piper di Milano in un concerto che segnò l’avvio di quella che sarebbe stata una cultura importantissima. Che c’entra il nostro cantautore? Semplicemente, suonò con lui in quell’occasione!

3) Non bisogna pensare a Dalla come un semplice uomo (come se fosse poco…) legato al contesto del cantautorato italiano. Il bolognese è stato anche attore cinematografico, attore di cabaret e, addirittura, docente universitario.
[nextpage title=”Pagina 2″]
4) Dalla era un grande appassionato di Napoli, della cultura ma soprattutto della sua socialità. Questa passione, talvolta, si tramutò in un vero e proprio bisogno sfrenato di dover entrare in quei dettami, a partire dalla lingua e dalle tradizioni. Affermò, infatti, «La bellezza di Totò è la bellezza di Napoli. Napoli sembra una città, ma è una nazione […] Io non posso fare a meno, almeno due o tre volte al giorno di sognare di essere a Napoli. Sono dodici anni che studio tre ore alla settimana il napoletano, perché se ci fosse una puntura da fare intramuscolo, con dentro il napoletano, tutto il napoletano, che costasse 200.000 euro io me la farei, per poter parlare e ragionare come ragionano loro da millenni»

5) Temi disparati appaiono nel suo tipo di cantautorato. Da politica a calcio, da storie d’amore a passioni. All’interno delle sue canzoni, Dalla riflette le sue più grandi passioni.

Prima tra tutte, quella del calcio, di cui si è dichiarato sempre appassionato. Accanto al calcio, c’è la passione per i motori e la pallacanestro. A proposito della politica, invece, si è sempre dichiarato un uomo di sinistra. Ciò trova sia conferma in alcuni suoi testi, che affrontano problemi sociali molto cari alla sinistra stessa, sia nelle sue attività. Ha partecipato, infatti, a molte manifestazioni dell’Unità.

6) Una delle caratteristiche sempre accostate al cantautore, talvolta dimenticandosi dell’artista, era quella relativa all’omosessualità. Molte, in vita, erano le “prove” che confermavano il presunto orientamento sessuale dello stesso Dalla, mai confermato. L’unica volta in cui ne parlò in modo netto e decisivo fu in un’intervista del 1979. All’interno di quest’ultima, riteneva inutile dover parlare di coming out e dichiarazioni. Alla fine, ciò che importava davvero era l’ordine mentale degli uomini, che essi stessi dovevano rispettare. Non c’era bisogno di far passare l’omosessualità come una rivelazione. Tuttavia, dopo la sua morte si è tornati a parlare dell’argomento dopo la conferma della sua omosessualità, che ha suscitato critiche dato il mancato coming out.

di Bruno Santini (Nefele)

Articoli correlati

Condividi