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“Mi ha torturato”: la storia delle audizioni impossibili di Frank Zappa

Come si è soliti dire, nella vita non si smette mai di imparare. E sicuramente la musica è uno di quei campi in cui il costante esercizio e la pratica assidua forgiano il talento. Che si nasca con una dote naturale o si scopra questa passione solo in seguito, non è contemplato credere di essere arrivati al punto in cui non si può più migliorare. Questo lo aveva capito bene Frank Zappa – chitarrista e compositore statunitense – che cercava di impartire questa lezione a chiunque ambisse a suonare con lui. Considerato ad oggi dalla critica come uno dei geni musicali indiscussi del ‘900, Zappa sottoponeva artisti e musicisti a provini estenuanti, a volte impossibili e traumatici. Ma sicuramente, ricevere consigli da un maestro poliedrico e suggestivo come Zappa era una vera fortuna anche nel caso di fallimento. Vediamo qualche aneddoto e storia sulle sue audizioni impossibili.

The Black Page e Vinnie Colaiuta

Frank Zappa, un pò per divertimento un pò per spirito di insegnamento, era solito sottoporre i musicisti che volevano suonare per lui a vere e proprie audizioni impossibili. In una giostra estenuante e durissima – con punte che toccavano il grottesco – il chitarrista chiedeva ai chitarristi di eseguire brani difficilissimi. Impossibile dimenticare il brano/assolo The Black Page – composto per Terry Bozzio – a cui ogni batterista pensa con disperazione. Durante un’audizione Vinnie Colaiuta riuscì ad eseguirlo dall’inizio alla fine – e a memoria – proprio davanti al maestro. Ad oggi, Colaiuta è considerato uno dei migliori batteristi al mondo.

Steve Vai e il 7/8 reggae

I guitar heroes sono notoriamente considerati mostri sacri della chitarra. Musicisti che, nel loro strumento, difficilmente trovano qualcuno che possa eguagliarli. Tuttavia anche Steve Vai – artista all’epoca giovane ma già talentuoso – era terrorizzato all’idea di esibirsi davanti a Frank Zappa. Il cantautore lo spinse in una giostra difficilissima e impervia, chiedendogli una parte di chitarra prima in modo normale, poi in 7/8, poi in 7/8 reggae. Il pezzo si concluse con l’aggiunta di note che rendevano il brano praticamente impossibile da suonare. Steve Vai riuscì a dimostrare il proprio talento e fu preso nella band.

Steve Lukather

Concludiamo questa breve rassegna su alcune delle audizioni impossibili di Frank Zappa, con un musicista che invece fallì miseramente. Ad oggi Steve Lukather è considerato uno dei più grandi e creativi performer della storia, ma davanti a Zappa l’inesperienza e l’impreparazione ebbero la meglio. Quel diciassettenne – che aveva ancora moltissima strada di fronte a lui – si vide rifiutato, in modo imbarazzante e doloroso. Basti pensare questo: all’audizione si presentarono 150 aspiranti musicisti e Steve fu il primo.

L’esibizione di fronte a Frank Zappa non fu solo faticosa dal punto di vista fisico e artistico, ma soprattutto emotivo. Un vero e proprio schiaffo all’orgoglio e alla dignità. In un’intervista successiva Steve Lukather dirà testualmente “mi ha torturato”, facendo riferimento alla richieste impossibili del maestro. Ogni volta che sbagliava una battuta infatti, Zappa gli diceva che poteva riprovare ma gli chiedeva qualcosa di totalmente diverso. Sebbene alla fine di quell’esperienza Lukather abbia pensato di essere già alla fine della propria carriera, il rifiuto di Zappa fu uno stimolo per esercitarsi decine di ore al giorno, sfogando la propria frustrazione e la propria insoddisfazione nella musica e nell’arte.

Fun Fact: Anni dopo l’audizione, Bozzio confidò a Lukather che Zappa lo aveva voluto usare come agnello sacrificale. Essendo – sfortunatamente – il primo di 150 aspiranti, il suo fallimento avrebbe scoraggiato altri chitarristi mediocri che Zappa non aveva voglia di ascoltare!

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