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Michael Schenker: “Ecco perché rifiutai Ozzy, Motorhead e Deep Purple”

Nel corso di una recente intervista rilasciata a Metal Voice, il leggendario chitarrista degli Scorpions, Michael Schenker ha affrontato una moltitudine di argomenti, effettuando alcune dichiarazioni clamorose su alcune tra le band più grandi nella storia del Rock, tra cui Deep Purple, Motorhead ed il gruppo di supporto di Ozzy Osbourne che, l’artista, ha rifiutato. Di seguito, abbiamo riportato le sue parole.

Il chitarrista ha esordito con la proposta dei Deep Purple, dicendo: “Nel 1993, ricevetti una telefonata. Fui la prima persona ad essere scelta. In effetti, io e Ritchie Blackmore ci somigliamo molto. I Deep Purple, tra l’altro, hanno sempre avuto molto dialogo con Ozzy Osbourne che, un giorno, mi chiamò a sua volta, chiedendomi di entrare nella sua band. Fui, ancora una volta, la prima scelta. Devo ammettere che mi compiacqui molto.

Perché Michael Schenker rifiutò i Deep Purple e Ozzy?

Andando avanti con il colloquio, Michael Schenker ha rivelato di non essersi fermato con i rifiuti sensazionali, avendo deciso di declinare le offerte di band come Motorhead e Thin Lizzy. Il chitarrista ha fornito una valida spiegazione per le sue scelte, affermando: “Quando ho ricevuto questo tipo di offerte, anche da Motorhead e Thin Lizzy, ho sempre rifiutato perché non volevo diventare una copia. Volevo che la mia musica si esprimesse totalmente per me. Ho rifiutato tutte queste band perché volevo focalizzarmi su questo. Non posso seguire una serie di persone che cercano qualcosa che ho già trovato. La mia visione personale è più importante.

Le parole del chitarrista su Eddie Van Halen

L’intera comunità chitarristica ed il mondo della musica in generale, continuano ad osservare tributi carichi di nostalgia alla memoria di Eddie Van Halen, con alcuni tra i più grandi artisti di tutti i tempi intenti, durante le loro interviste, a riflettere su quanto, quest’ultimo, non fosse stato solo un musicista straordinario, ma soprattutto una persona meravigliosa. Michael Schenker non è stato da meno. Riguardo la compianta icona della sei corde, infatti, egli ha detto: “La cosa più strana è che ho ascoltato Eddie per la prima volta prima che i Van Halen nascessero. Avevo 19 anni all’epoca, 5 anni prima che il primo album della band uscisse”.

“Quando lo ascoltai per la prima volta – ha proseguito – rimasi esterrefatto. Era sorprendente. Non sapevo cosa stesse facendo e come si suonasse con la tecnica del tapping. Continuavo a chiedermi sbalordito come fosse possibile che una chitarra suonasse in maniera così morbida. Poi, negli anni successivi, tutti cominciarono a copiare il suo stile col tapping. I chitarristi lo sfruttavano come trampolino di lancio verso il successo. Eddie, però, aveva una ritmica ed uno stile unici. Mio fratello Rudolph una volta mi disse di aver sentito che Eddie si fosse ispirato leggermente a me a volte. Eppure, seppe spingere la chitarra ben oltre i confini tecnici dell’epoca. Dal suo senso della melodia al suo carisma, Eddie era un artista completo, di sicuro il migliore”.

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