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Morte di Jimi Hendrix: Il presunto coinvolgimento di Michael Jeffrey

Michael Jeffrey è una figura controversa nel mondo della musica e in quello del business. L’imprenditore britannico ottenne molto successo, diventando manager di diversi artisti celebri, oltre che proprietario di alcuni locali di rilievo. Si è spesso parlato di un coinvolgimento di Jeffrey nella morte di Jimi Hendrix, ma quanto c’è di vero?

Qual è il collegamento tra Jeffrey e la morte di Jimi Hendrix?

Michael Jeffrey divenne co-manager della Jimi Hendrix Experience, insieme a Chas Candler, bassista degli Animals. Il primo avrebbe gestito gli affari del gruppo, mentre Candler avrebbe curato la parte “artistica”. Jeffrey, negli anni successivi alla sua esperienza con la band, venne accusato diverse volte dell’appropriazione indebita dei guadagni dell’intero gruppo. Venne anche collegato ai servizi segreti americani, quelli britannici e anche alla Mafia. Le accuse verso Jeffrey non si fermarono, nel 2009 infatti venne accusato dai media britannici in quanto principale responsabile della morte di Jimi Hendrix.

Nel maggio del 2009, fu James “Tappy” Wright, tecnico durante i tour di Hendrix e degli Animals negli anni sessanta, ad affermare di essersi incontrato con Michael Jeffrey nel 1971. Lo stesso Jeffrey gli confessò di aver personalmente ucciso Hendrix. Egli avrebbe ammesso di averlo imbottito  di pillole, per poi farlo ubriacare con del vino, così da farlo morire e intascare i soldi dell’assicurazione, cosa che tentò effettivamente di fare, senza tuttavia riuscirci.

Nulla è stato provato in questi anni, ma all’epoca della morte di Hendrix, il medico legale depositò un verdetto aperto, indicando come causa della morte “intossicazione da barbiturici e soffocamento dovuto all’inalazione del proprio vomito“. Il Dr. John Bannister, il medico che cercò di rianimare Hendrix all’arrivo al pronto soccorso, in seguito, ammise che poteva sussistere la possibilità che la morte di Hendrix fosse stata causata dall’ingerimento forzato di copiose quantità di vino rosso. Michael Jeffrey venne visto a Maiorca nelle ore in cui Hendrix moriva, coprendo ulteriormente di mistero il decesso dell’artista, così pieno di domande e di poche risposte.

Le minacce a Monika Dannemann

Monika Dannemann, fidanzata di Jimi, decise di scrivere un libro sulle ultime ore di vita dell’artista. Da quel momento fu vittima di numerosi furti nel suo appartamento londinese. Furti mirati, visto che i ladri lasciarono denaro e gioielli e portarono via solo lettere, documenti ed appunti. Un dettaglio che potrebbe collegare Jeffrey alla criminalità come ipotizzato da alcuni. La donna avrebbe ricevuto anche diverse telefonate da Michael Jeffrey che la intimoriva a tacere minacciandola di morte. Non possiamo verificare le fonti, per cui nulla di tutto questo potrebbe essere vero, anche perchè Michael Jeffrey morì poco dopo l’annuncio della Dannemann, nel 1973, vittima di un disastro aereo sopra i cieli di Nantes, portando con sé la verità su quanto accaduto.

 

 

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