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Pearl Jam, tutte le polemiche intorno al nuovo album Gigaton

I Pearl Jam sono tornati sul mercato musicale dopo ben sette anni di assenza. Nella primavera del 2020 verrà pubblicato Gigaton, ideale seguito di Lightning Bolt. Ma se da un lato la schiera dei fan di Eddie Vedder e soci è in visibilio, dall’altro si stanno alzando non poche polemiche contro la formazione di Seattle. I Pearl Jam – formazione considerata iconica dei bei tempi della musica – avrebbe disatteso le speranze di tutti coloro che vogliono tornare indietro nel tempo. Vediamo tutte le polemiche scoppiate intorno al nuovo lavoro discografico, Gigaton.

MUSICA ROCK, I SUCCESSI DEI SOLITI NOTI

Il rock – più di qualsiasi altra forma musicale – sembra non riuscire a innovarsi. E’ lampante il fatto che i nuovi lavori discografici in vetta alle classifiche del genere non appartengano a formazioni della nuova generazione. Ma anzi – troviamo sempre i soliti noti. Guns N’ Roses, Metallica, U2, Rolling Stones continuano a macinare un successo dietro l’altro.

E se da una parte questo dimostra l’immortalità di un genere che sembrava destinato all’estinzione, dall’altro palesa il fatto che il peggior nemico del rock è il suo essere purista. La battaglia continua tra innovazione e tradizione sembra persa in partenza.

NUOVI GRUPPI ROCK: LE POLEMICHE INTORNO AI GRETA VAN FLEET

Un caso su tutti conferma questa teoria: i Greta Van Fleet. Gruppo giovanissimo che fin da subito spicca per talento e carisma. Ma anche per un dettaglio non proprio insignificante. L’eclatante somiglianza con una formazione ben più nota nel mondo del rock: i Led Zeppelin di Robert Plant e Jimmy Page.

I puristi ne parlano solamente per accusarli di scarsa originalità. E anche chi sembra appoggiarli, parla di loro solo per una certa nostalgia nei confronti dei mostri sacri del rock. In ogni caso, l’innovazione – se c’è – non è presa in esame.

PEARL JAM: L’ANNUNCIO DEL NUOVO ALBUM E DEL PRIMO SINGOLO

In tutto questo marasma e questa marea di domande – “Il rock è morto oppure no?” – i Pearl Jam annunciano un nuovo album dopo tredici anni di silenzio. Silenzio discografico ovviamente, perché nel frattempo sia la band che Eddie Vedder da solo hanno continuato a fare tour e esibizioni live in tutto il mondo. Ad ogni modo la band di Seattle annuncia Gigaton – in uscita nella primavera del 2020 – e fa uscire il primo singolo promozionale: Dance of the Clarvoyants. 

Il pezzo – così distante dal sound delle origini a cui Eddie Vedder e soci hanno abituato i propri fan – ha alzato subito un polverone di critiche e rimostranze. Dance of the Clarvoyants non è la classica canzone dei Pearl Jam, e su questo non ci sono dubbi. E’ un passo in avanti nelle continue sperimentazioni che la formazione ha tentato negli anni. La band ha provato spesso a “sabotare” il proprio suono e anche qui mette in campo una tecnica inedita, che ritroviamo solo in Smile: lo scambio degli strumenti. Stone Gossard suona il basso, Mike McCready le percussioni, Jeff Ament la chitarra e la tastiera.

DANCE OF THE CLARVOYANTS, ANTICIPAZIONE DI GIGATON

Se Eddie Vedder e i Pearl Jam hanno scelto di presentare Dance of the Clarvoyants come primo singolo del futuro Gigaton un motivo ci sarà. Una dichiarazione di intenti abbastanza evidente.

“Come sapete – aveva detto Jeff Ament in un comunicato – ci siamo presi un pò di tempo e questo ci ha permesso di tentare cose nuove. Dance è una tempesta perfetta di sperimentazione e vera collaborazione. Attorno al pattern ritmico di Matt abbiamo mescolato un pò la strumentazione e costruito un gran pezzo, che ha uno dei miei testi preferiti scritti da Ed. […] Abbiamo imboccato una nuova strada dal punto di vista creativo ed è eccitante”.

 

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