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Pink Floyd: ecco cosa pensava Syd Barrett di Shine On You Crazy Diamond

Nel giugno del 1975, i Pink Floyd erano già una delle più grandi Rock band sulle scene internazionali. I membri del gruppo erano completamente immersi nel processo di creazione di quello che sarebbe diventato il loro nono album, Wish You Were Here, capolavoro assoluto della musica. Quel giorno, il quinto del mese, la quiete con cui la band si stava approcciando alla stesura della tracklist, fu bruscamente interrotta dall’arrivo di un uomo misterioso in studio. Questa storia, è tra le più affascinanti e conosciute dagli appassionati del gruppo e non solo; ciò nonostante, occorre raccontarla, non solo per coloro che se la fossero persa, ma soprattutto per contestualizzare il tema principale di quest’articolo. La persona che aveva fatto visita ai Pink Floyd, infatti, era proprio Syd Barrett. Loro fondatore, uscito di scena nel 1968 a causa delle malattie mentali da cui era affetto.

Cosa successe quando i Pink Floyd rividero Syd Barrett?

Syd Barrett si presentò in studio mentre i Pink Floyd incidevano il disco a lui dedicato, segnando una delle coincidenze più misteriose nella storia del Rock. L’uomo, era praticamente irriconoscibile. Calvo ed in sovrappeso, Barrett aveva perso lo smalto attraverso il quale aveva conquistato le scene underground londinesi nel decennio precedente. Quando i membri del gruppo capirono che, innanzi a loro c’era l’amico di una vita, non poterono che rimanere sconcertati. Roger Waters lo scambiò, addirittura, per un tecnico audio impiegato in studio.

Fu proprio il bassista a chiedergli se i suoi sospetti fossero esatti o meno. I Pink Floyd avevano finalmente rincontrato il loro creatore, vivendo istanti di profondo sgomento. Per i membri del gruppo ci fu poco da festeggiare. I giovani Pink Floyd non riuscirono a scorgere nemmeno l’ombra dell’uomo e dell’artista che Syd era stato. L’unica domanda con cui i ragazzi riuscirono a rompere il silenzio agghiacciante che si era creato intorno a loro fu come avesse fatto a metter su tanti chili. Al che, Barrett rispose spiegando di avere sempre a disposizione molto cibo nel suo frigorifero, particolarmente capiente.

Alla fine, fu lo stesso Syd a far dissolvere la fitta coltre d’imbarazzo che circondava il contesto, chiedendo ai membri del gruppo se avesse potuto contribuire alle sessioni per il disco, seppur in minima parte. Neanche a dirlo, la band ne fu entusiasta, quindi gli fecero immediatamente ascoltare il cavallo di battaglia dell’album, Shine On You Crazy Diamond. Il Diamante Pazzo a cui il brano era dedicato, però, scelse di rifiutarsi. Reputò il brano vecchio, superato e poco interessante, quindi si congedò. Syd Barrett avrebbe mantenuto i contatti soltanto col chitarrista dei Pink Floyd, David Gilmour, almeno fino al giorno del suo primo matrimonio, dopodiché il gruppo avrebbe perso le sue tracce.

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