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Pink Floyd: La storia di quel brano che suonò ai Giochi Olimpici di Londra 2012

Venne denominato “Le Isole della meraviglia”, lo straordinario spettacolo che andò in scena nel corso della cerimonia di apertura dei Giochi Olimpici tenutisi a Londra nel 2012. Si trattò di una celebrazione fantasiosa, frenetica e molto celebrativa; durante la quale, venne raccontata la storia del Regno Unito, attraverso un utilizzo efficace e massiccio della musica. Non si tratta, di certo, di un caso, essendo che la Gran Bretagna continui a mantenere il suo status di punto nevralgico della cultura musicale contemporanea. Lo spettacolo, ovviamente, ha avuto come prerogativa il rimarcare i temi principali dello sviluppo sociale del Regno Unito.

Ad essere protagonisti della scena nel corso della serata, alcuni dei brani più evocativi ad opera di artisti inglesi fondamentali per la storia della musica contemporanea. Dai Beatles ai Rolling Stones, passando per i Muse e, ovviamente, per i Pink Floyd. Nelle settimane precedenti all’inizio della cerimonia, si arrivò a vociferare che i membri sopravvissuti del gruppo sarebbero tornati insieme per una Reunion; in occasione delle Olimpiadi. Purtroppo, non fu così, ma durante lo spettacolo, la loro presenza platonica fu particolarmente vivida. Il brano che aprì i Giochi Olimpici fu Eclipse dei Pink Floyd e; inoltre, si poté scorgere il famoso maiale volante presente sulla copertina di Animals.

La storia di Eclipse, brano dei Pink Floyd che aprì i Giochi Olimpici a Londra

Il brano che accompagnò la “creazione” e l’accensione del braciere alla cerimonia d’apertura dei Giochi Olimpici di Londra 2012, Eclipse, è meglio conosciuto dagli appassionati per essere la traccia di chiusura dell’ottavo album dei Pink Floyd; il capolavoro di The Dark Side Of The Moon del 1973. Non fu un caso se la band scelse di chiudere il disco con Eclipse. Trattasi, infatti, di un brano tripudiante, dalla struttura eclettica e lo stile solenne.

Eclipse è un brano in cui l’istrionismo dei Pink Floyd traspare con decisione, caratterizzandosi per l’estrema meticolosità e l’attenzione ai dettagli di cui si compone. Per molti, la canzone rappresenta l’ultimo, trionfale, sfogo del genio dei componenti del gruppo all’interno di Dark Side. Il testo del brano, invece, madido di significato, viene percepito come un sunto dell’intero concept su cui l’album verte.

Eclipse è una traccia intrisa di rassegnazione, capace di raggiungere il culmine dell’emotività attraverso la frase pronunciata dal portinaio di Abbey Road, Gerry O’Discroll, negli ultimi 30, misteriosi, secondi del disco. Nella parte finale di Eclipse, infatti, il gruppo tende a concludere con una riflessione particolarmente amara, per la quale; l’uomo sarebbe il fautore principale delle disgrazie della sua specie e della realtà distorta in cui vive.

 

 

 

 

 

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