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Pink Floyd, quali sono gli album migliori e peggiori della band?

Difficile immaginare un mondo senza i Pink Floyd. I loro 15 album sono tutti importanti e memorabili non solo per quanto riguarda la loro discografia ma anche per il genere rock e progressive. Andiamo a vedere allora quali sono gli album migliori e peggiori dei Pink Floyd. All’ultimo posto mettiamo More, del 1969, un disco comunque significativo, il primo esempio di sperimentazione della band che però soffriva la mancanza di Syd Barrett, cacciato da poco. Al penultimo posto ci mettiamo a malincuore A Momentary Lapse of Reason del 1987. Fu il primo disco della band senza Roger Waters e di fatto è un disco un po’ debole, creativamente parlando.

Dal 13esimo posto al 12esimo

A questo punto abbiamo Ummagumma, un disco particolare che può essere considerato un album di rodaggio. Così come More, uscito nello stesso anno di Ummagumma, nel 1969, la band si stava assestando senza Syd Barrett e questo, considerando i precedenti dischi, si sente non poco. Continuando con la classifica è bene inserire secondo noi l’ultimo disco dei Pink Floyd, ovvero The Endless River del 2014, interamente strumentale. Non è un disco commerciale, e si sente benissimo, e vale assolutamente un ascolto per lasciarsi trasportare dalle note di David Gilmour. Non è il migliore, ma neanche il peggiore.

Dall’11esimo posto alla posizione numero 8

Abbiamo poi un disco del 1972, Obscured by Clouds, colonna sonora del film francese La Vallée con tracce brevi e limpide, molto diverse dai soliti Pink Floyd. Secondo noi, un disco riuscito a metà, con alcuni pezzi buoni e altri più deboli. Abbiamo poi il disco della discordia, alla posizione numero 10, ovvero The Final Cut, un disco quasi interamente fatto da Roger Waters nel 1983. La non presenza di Gilmour si sente, eccome. Alla posizione numero 9 inseriamo Atom Heart Mother, forse uno dei dischi più sottovalutati ma con due pezzi veramente splendidi come “If” e “Fat Old Sun”. Posizione numero 8 per Saucerful of Secrets del 1968, contaminato moltissimo dalla psichedelia e da un Syd Barrett in grandissima forma.

Dalla posizione 7 alla quarta

Ci avviciniamo alle prime posizioni. Alla posizione 7 abbiamo inserito The Division Bell del 1994, il primo disco dopo l’addio di Waters a essere veramente incredibile. Di fatto, è un disco di gruppo, e non un disco fatto solo da un componente. Alla posizione 6 c’è Meddle, del 1971, ed è un disco importante perché vede la band variare un po’ il suo stile e trasformarsi in una band più prog rock e non solamente psichedelica. Non possiamo però non mettere The Piper at the Gates of Dawn alla posizione numero 5, il primo disco della band, l’inizio di tutto. Così come Animals al quarto posto, con la grande metafora della Fattoria degli Animali di Orwell, disco straordinario.

La top 3

Ormai avrete capito che mancano The Wall, Wish You Were Here e The Dark Side of the Moon. Noi abbiamo deciso di mettere alla prima posizione The Dark Side of the Moon, il disco più amato dal pubblico. Siamo molto indecisi se mettere al secondo posto The Wall o Wish You Were Here, noi optiamo per The Wall al secondo posto. Questi erano gli album migliori e peggiori della band, secondo noi.

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