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Queen, Freddie Mercury e quel commento profetico sulla propria morte

Freddie Mercury sapeva che se ne sarebbe andato più o meno dal 1987. Quell’anno riceve infatti la terribile diagnosi destinata a cambiare la sua vita: AIDS. Il mondo intero però – esclusi i membri dei Queen e pochi, stretti, affetti – lo scopre pochi giorni prima della sua morte. Il 23 Novembre del 1991 infatti, Mercury chiama il produttore discografico Jim Beach e gli detta il comunicato stampa attraverso il quale riferire ai fan il suo destino. Poco tempo dopo l’intramontabile e leggendario cantante di Bohemian Rhapsody esala l’ultimo respiro nella sua dimora di Garden Lodge.

QUEEN, L’ULTIMA APPARIZIONE PUBBLICA DI FREDDIE MERCURY

Il 18 Febbraio 1990 Freddie Mercury – accompagnato da Brian May, Roger Taylor e John Deacon – sale sul palco per l’ultima volta. Il frontman dei Queen è già gravemente malato e conosce la propria condizione da almeno tre anni. Evidentemente debilitato, Mercury lascia che sia il chitarrista a parlare – in un discorso di ringraziamento per il conferimento di un premio alla band.

“Un ringraziamento speciale all’industria petrolifera britannica per averci concesso questo magnifico riconoscimento in onore a tutte le quantità di vinile riciclate nel corso degli anni” dice May, senza perdere il senso dell’umorismo. Freddie si limita ad andare vicino al microfono e dire: “Grazie…buonanotte”. 

QUEEN, L’ULTIMO CONCERTO DELLA BAND E DI JOHN DEACON

Il 9 Agosto di ben quattro anni prima, si era tenuto quello che sarà l’ultimo concerto dei Queen con la formazione originale. A Knebworth – davanti a 120mila persone – la band britannica terminò il A Kind of Magic Tour. Si trattò in effetti di un vero e proprio festival, che vide Freddie Mercury e soci affiancati da altri noti gruppi.

Il concerto di Knebworth non segnò solo la fine della carriera di Freddie Mercury, ma anche quella di John Deacon. Dopo la scomparsa del frontman – il 24 Novembre 1991 – il bassista decise infatti di abbandonare le scene musicali e il mondo dello spettacolo. Mercury era stato l’unico motivo per il quale Deacon aveva affrontato un pressione mediatica e una fama che non avrebbe sopportato altrimenti.

FREDDIE MERCURY, L’ULTIMA INTERVISTA REGISTRATA PER THE GREAT PRETENDER

All’incirca nel periodo in cui Freddie Mercury riceve la diagnosi dell’AIDS, i Queen registrano anche la cover dei Platters di The Great Pretender. E’ proprio per la promozione del singolo, che il cantante di Bohemian Rhapsody registra la sua ultima intervista. Parlando all’amico e regista Rudi Dolezal, Mercury parla del suo desiderio di realizzare più cover e anche della differenza tra il suo personaggio sul palco e la persona nella vita privata.

“La maggior parte di ciò che faccio è fingere. E’ come recitare, sai? – si sente dire a Freddie MercuryVado sul palco e fingo di essere un macho-man e tutte quelle cose, e poi nei miei video, vesto i panni di tutti questi personaggi diversi, e fingo in ogni caso”. Dolezal chiede poi al cantante se veda il rock ‘n’ roll come un grande gioco piuttosto che come tutta la sua vita.

FREDDIE MERCURY, LA RISPOSTA PROFETICA SULLA SUA MORTE

Quando Dolezal chiede a Freddie Mercury in che modo veda la sua carriera, la risposta del cantante è sinistramente inquietante – se vista in retrospettiva. “Quando vado sul palco recito un certo ruolo – risponde – Quando scendo, voglio dire, non lo porto via con me, altrimenti sarei morto, capisci? Quindi è come una recita”.

Freddie Mercury intendeva ovviamente dire che, se avesse vissuto tutta la vita come faceva con i Queen sul palco, ne sarebbe stato consumato fino a morire. Ma questo commento, appare oggi in una luce profetica se si pensa a ciò che sarebbe successo di lì ai successivi cinque anni.

 

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